Il turismo deve essere etico e responsabile

DI ANDREA DRIGANI

Martedì 24 aprile Papa Benedetto XVI ha inviato un messaggio ai partecipanti al settimo congresso mondiale della pastorale del turismo in corso di svolgimento a Cancun in Messico. Il viaggio – ha ricordato il Pontefice – è una manifestazione del nostro essere «homo viator», mentre riflette, nello stesso tempo, l’altro itinerario, più profondo e significativo, che siamo chiamati a percorrere: quello che ci conduce all’incontro con Dio. La possibilità che i viaggi ci offrono di ammirare la bellezza dei paesi, delle culture e della natura – ha continuato il Papa – ci può condurre a Dio, favorendo l’esperienza di fede. D’altra parte il turismo, come ogni realtà umana, non è esente da pericoli, né da elementi negativi. Si tratta di mali – ha proseguito Benedetto XVI – che bisogna affrontare urgentemente, perché colpiscono i diritti e la dignità di milioni di uomini e donne, specialmente dei poveri, dei minori e dei disabili. Il turismo sessuale è una delle forme più abiette di queste deviazioni che devastano, dal punto di vista morale, psicologico e sanitario, la vita delle persone, di tante famiglie e, a volte, di intere comunità. Tutto questo deve indurre – scrive ancora il Pontefice – coloro che si dedicano pastoralmente o per motivi di lavoro al mondo del turismo, come pure le organizzazioni internazionali, ad aumentare la vigilanza, a prevenire e contrastare queste aberrazioni. Benedetto XVI ha poi voluto indicare tre ambiti nei quali la pastorale del turismo deve centrare la sua attenzione. In primo luogo, illuminare questo fenomeno con la dottrina sociale della Chiesa, promuovendo la cultura del turismo etico e responsabile, in modo che giunga ad essere rispettoso della dignità dei popoli, accessibile a tutti, giusto, sostenibile ed ecologico.

In secondo luogo, l’azione pastorale non deve mai dimenticare la «via pulchritudinis» («via della bellezza»). È importante, perciò, curare l’accoglienza ed organizzare le visite turistiche sempre nel rispetto del luogo sacro e della funzione liturgica per la quale sono nate molte di queste opere e che continua ad essere il loro fine principale. In terzo luogo, la pastorale del turismo deve accompagnare i cristiani nell’usufruire delle loro ferie e del tempo libero, in modo che siano di profitto per la loro crescita umana e spirituale. La nuova evangelizzazione – conclude il Papa – ci chiede di avere presente le numerose occasioni che il fenomeno del turismo ci offre per presentare Cristo come risposta suprema agli interrogativi dell’uomo d’oggi.