Il saluto all’ambasciatore di Cuba

DI ANDREA DRIGANI

Venerdì 10 dicembre Papa Benedetto XVI ha ricevuto, per la presentazione delle lettere credenziali, Eduardo Delgado Bermúdez, nuovo Ambasciatore di Cuba presso la Santa Sede. Come molti altri Paesi, anche Cuba – ha detto il Pontefice -  subisce le conseguenze della grave crisi mondiale che, in aggiunta ai devastanti effetti dei disastri naturali e all’embargo economico, colpisce in modo particolare le persone e le famiglie più povere. In questa complessa situazione generale – ha continuato il Papa – si sente sempre più l’urgente bisogno di un’economia che , edificata su solide basi etiche, ponga l’essere umano ed i suoi diritti, il suo bene materiale e spirituale, al centro dei propri interessi. In effetti, il primo capitale che si deve salvaguardare è l’uomo nella sua integrità.

La Chiesa cattolica a Cuba – ha proseguito Benedetto XVI – che in questo momento, e come sempre, si sente vicina alla popolazione, vuole contribuire con il suo modesto ed effettivo aiuto. Spero – ha osservato il Pontefice – che continuino a moltiplicarsi i segni concreti di apertura all’esercizio della libertà religiosa. Al fine di avanzare lungo questo cammino, sarebbe auspicabile – ha rilevato il Papa – un quadro giuridico che definisca convenientemente le relazioni esistenti e mai interrotte tra la Santa Sede e Cuba. Il principale servizio che la Chiesa presta ai cubani – ha affermato Benedetto XVI – è l’annuncio di Gesù Cristo e del suo messaggio di amore, di perdono e di riconciliazione nella verità. Un popolo che percorre questo cammino di concordia è un popolo con una speranza di un futuro migliore.

La Chiesa, inoltre, consapevole del fatto che la sua missione sarebbe incompleta senza la testimonianza della carità che nasce dal Cuore di Cristo, ha messo in atto, a Cuba, numerose iniziative di assistenza sociale che, sebbene di dimensioni ridotte, hanno raggiunto molti malati, anziani e disabili. Non voglio concludere il mio discorso – ha terminato il Pontefice – senza rivolgere un ultimo pensiero al sempre nobile, lottatore, sofferente e lavoratore popolo cubano, esprimendogli di cuore la mia vicinanza, mentre non smetto di affidarlo nella mia preghiera al Signore.