Il programma del cristiano: un cuore che vede dove c’è bisogno di amore

DI ANDREA DRIGANI

Domenica 11 luglio Papa Benedetto XVI, alla recita dell’Angelus, ha osservato che Gesù con la celebre parabola del buon Samaritano (Lc 10,30-37) risponde al dottore della legge che gli aveva chiesto: «E chi è il mio prossimo», per indicare che sta a noi farci «prossimo» di qualsiasi persona che abbia bisogno di soccorso.

Il Samaritano infatti – ha continuato il Pontefice – si fa carico della condizione di uno sconosciuto che i briganti hanno lasciato mezzo morto lungo la strada; mentre un sacerdote e un levita erano passati oltre, forse pensando che a contatto con il sangue, in base ad un precetto, si sarebbero contaminati. La parabola pertanto – ha proseguito Benedetto XVI – deve indurci a trasformare la nostra mentalità secondo la logica di Cristo, che è la logica della carità: Dio è amore, e rendergli culto significa servire i fratelli con amore generoso e sincero. Questo racconto evangelico – ha detto ancora il Papa – offre il «criterio di misura» cioè l’universalità dell’amore che si volge verso chiunque ha necessità di aiuto. Il programma del cristiano, appreso dall’insegnamento di Gesù, è un cuore che vede dove c’è bisogno di amore e agisce in modo conseguente.

Il Pontefice ha poi desiderato ricordare che proprio  il giorno 11 luglio la Chiesa fa memoria di San Benedetto da Norcia, padre e legislatore del monachesimo occidentale. Ed ha rammentato, a tal proposito, quanto narrava di lui San Gregorio Magno,  cioè che fu un  uomo di vita santa, di nome e per grazia, che scrisse una Regola per i monaci, specchio di un magistero incarnato nella sua persona, infatti il santo non poté, nel modo più assoluto, insegnare diversamente da come viveva. Il Papa ha poi fatto presente che il suo predecessore Paolo VI, il 24 ottobre 1964, proclamò San Benedetto Patrono d’Europa, riconoscendone l’opera meravigliosa svolta per la formazione della civiltà europea. Affidiamo alla Vergine Maria – ha concluso – il nostro cammino di fede, e in particolare, questo tempo di vacanze, affinché i nostri cuori non perdano mai di vista la Parola di Dio e i fratelli in difficoltà.