Il messaggio alla Fao: tra le cause della fame anche la speculazione

DI ANDREA DRIGANI

Lunedì 13 ottobre Papa Benedetto XVI ha inviato un messaggio a Jacques Diouf, direttore generale della FAO (l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura), in occasione della Giornata Mondiale, promossa dalla stessa FAO, su «La sicurezza alimentare mondiale: le sfide del cambiamento climatico e delle bioenergie».  Questa giornata – esordisce il Pontefice – si celebra in un momento particolarmente difficile per la situazione alimentare sulla Terra. Il primo impegno – ha rilevato Benedetto XVI – è quello di eliminare le ragioni che impediscono un rispetto autentico della dignità della persona. I mezzi e le risorse di cui oggi si dispone possono soddisfare le necessità crescenti di tutti. E allora – chiede il Papa – perché non è possibile evitare che tante persone soffrano la fame fino alle conseguenze più estreme?

I motivi di questa situazione – scrive il Pontefice – nella quale coesistono abbondanza e penuria, sono numerosi. Si possono ricordare la corsa al consumo che non  si ferma nonostante una minore disponibilità di alimenti e impone riduzioni forzate alla capacità alimentare delle zone più povere del pianeta; la mancanza di una volontà decisa per concludere negoziati e per frenare gli egoismi di stati e di gruppi di paesi; la «speculazione sfrenata» che incide sui meccanismi dei prezzi e dei consumi; l’assenza di un’amministrazione corretta delle risorse alimentari causata dalla corruzione nella vita pubblica o gli investimenti crescenti in armamenti e tecnologie militari sofisticati a detrimento dei bisogni primari degli esseri umani. Questi motivi – ha osservato Benedetto XVI – hanno origine in quell’atteggiamento diffuso nella cultura contemporanea che privilegia solo i beni materiali, dimenticando la vera natura della persona umana e le sue aspirazioni più profonde. La Chiesa cattolica – conclude il Papa – è vicina all’attività della FAO sostenendo costantemente i suoi sforzi, affinchè possa proseguire l’impegno per la causa dell’uomo, ciò significa concretamente l’apertura alla vita, il rispetto dell’ordine del creato e l’adesione ai principi etici che sono da sempre alla base del vivere sociale.