Il «buon ladrone», esempio di pentimento
Le parole del buon ladrone – ha osservato il Papa – sono un meraviglioso esempio di pentimento, una catechesi concentrata per imparare a chiedere perdono a Gesù. Prima egli si rivolge al suo compagno: «Non hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena?». Così pone in risalto il punto di partenza del pentimento: il timore di Dio. Non la paura di Dio, bensì il timore filiale di Dio, cioè il rispetto che si deve a Dio perché Lui è Padre. Il buon ladrone richiama l’atteggiamento fondamentale che apre alla fiducia di Dio: la consapevolezza della sua onnipotenza e della sua infinita bontà. E’ questo rispetto fiducioso che aiuta a fare spazio a Dio e ad affidarsi alla sua misericordia. Poi, il buon ladrone dichiara l’innocenza di Gesù e confessa apertamente la propria colpa.
Dunque Gesù è lì sulla croce per stare con i colpevoli: attraverso questa vicinanza, Egli offre loro la salvezza. Ciò che è scandalo per i capi e per il primo ladrone, è invece il fondamento della sua fede. Il buon ladrone diventa il testimone della Grazia; l’indispensabile è accaduto: Dio mi ha amato a tal punto che è morto sulla croce per me. La fede stessa di quest’uomo è frutto della grazia di Cristo: i suoi occhi contemplano nel Crocifisso l’amore di Dio per lui, povero peccatore. Il buon ladrone si rivolge infine direttamente a Gesù, invocando il suo aiuto: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». Lo chiama per nome «Gesù», con confidenza, e così proclama ciò che quel nome indica: «Il Signore salva». Quell’uomo chiede a Gesù di ricordarsi di lui. E’ il bisogno dell’essere umano di non sentirsi abbandonato. In questo modo un condannato a morte diventa modello del cristiano che si affida a Gesù. Un condannato a morte è anche modello della Chiesa che nella liturgia tante volte invoca il Signore dicendo: «Ricordati…Ricordati del tuo amore…». Mentre il buon ladrone parla al futuro: «quando entrerai nel tuo regno”, la risposta di Gesù non si fa aspettare; parla al presente: “oggi sarai con me nel paradiso». Nell’ora della croce, la salvezza di Cristo raggiunge il suo culmine; e la sua promessa al buon ladrone rivela il compimento della sua missione: salvare i peccatori. Dall’inizio alla fine Egli si è rivelato Misericordia, si è rivelato incarnazione definitiva e irripetibile dell’amore del Padre. Gesù è davvero il volto della misericordia del Padre.