I passi dell’Europa dell’Est verso la democrazia dopo la caduta del Muro
DI ANDREA DRIGANI
Sabato 31 ottobre Papa Benedetto XVI ha ricevuto, per la presentazione delle lettere credenziali, Nikola Ivanov Kadulov, nuovo Ambasciatore di Bulgaria presso la Santa Sede. Questo autunno – ha detto il Pontefice – celebriamo il ventesimo anniversario della caduta del muro di Berlino che ha permesso alla Bulgaria di fare la scelta della democrazia e di ristabilire relazioni libere e autonome e di aderire all’Unione Europea. È importante – ha proseguito il Papa – che nel processo di costruzione europea ogni popolo non sacrifichi la propria identità, ma trovi al contrario i mezzi per farle recare buoni frutti, che arricchiranno l’insieme comunitario.
Per la sua situazione geografica e culturale – ha aggiunto Benedetto XVI – la Bulgaria non si preoccupi solo del suo destino, ma mostri grande attenzione per i Paesi vicini, svolgendo un ruolo nella edificazione di rapporti sereni, come pure nella difesa e nella promozione dei diritti dell’uomo. La cultura cristiana che pervade profondamente il popolo bulgaro – ha osservato il Pontefice – non è solo un tesoro del passato da custodire, ma anche il pegno di un futuro veramente promettente in quanto custodisce l’uomo dalle tentazioni che minacciano sempre di fargli dimenticare la propria grandezza, come pure l’unità del genere umano e le esigenze di solidarietà che essa comporta. Animata da questa intenzione – ha continuato il Papa – la comunità cattolica in Bulgaria desidera operare per la crescita dell’intera popolazione.
Questa preoccupazione condivisa del bene comune costituisce uno degli elementi che dovrebbero facilitare il dialogo fra le diverse e numerose comunità religiose presenti all’interno dell’antica nazione bulgara. Questo dialogo, per essere sincero ed efficace, richiede una conoscenza e una stima reciproche che i poteri pubblici possono favorire ampiamente con la considerazione in cui essi stessi tengono le diverse famiglie spirituali. Da parte sua la comunità cattolica – ha concluso Benedetto XVI – formula il voto di essere generosamente aperta a tutti e di lavorare con tutti, lo dimostra concretamente attraverso le sue opere i cui benefici non vuole riservare ai suoi soli membri.