I cristiani nelle regioni arabe

DI ANDREA DRIGANI

Venerdì 18 gennaio, Papa Benedetto XVI ha ricevuto in udienza, per la visita ad limina, i vescovi latini delle regioni arabe (Israele, Giordania, Palestina, Cipro, Egitto, Iraq, Siria, Libano, Kuwait, Emirati Arabi Uniti, Oman, Yemen, Arabia Saudita, Corno d’Africa con Gibuti e la Somalia) guidati dal patriarca di Gerusalemme Michel Sabbah. Nelle vostre zone – ha esordito il Pontefice – lo scatenarsi della violenza, l’insicurezza e l’odio rendono molto difficile la coabitazione fra tutti, facendo a volte temere per l’esistenza delle vostre comunità. È comprensibile – ha aggiunto il Papa – che le circostanze spingano a volte i cristiani a lasciare il loro ambiente per trovare altrove un posto accogliente che permetta di vivere convenientemente. Occorre tuttavia incoraggiare e sostenere quanti fanno la scelta di restare fedeli alla loro terra, affinchè non divenga un sito archeologico privo di vita ecclesiale. La vocazione dei cristiani nei vostri paesi – ha continuato Benedetto XVI – riveste un’importanza fondamentale ; quali artefici di pace e di giustizia, sono una presenza viva di Cristo venuto a riconciliare il mondo con il Padre e a riunire tutti i figli dispersi. L’incontro con i membri di altre religioni, ebrei e musulmani – ha osservato il Pontefice – è per voi una realtà quotidiana; nei vostri Stati la qualità dei rapporti fra i credenti assume un significato piuttosto particolare, essendo al contempo testimonianza resa al Dio unico e contributo all’instaurazione di relazioni più fraterne fra le persone e fra le diverse componenti della società. E’ pertanto necessaria – ha affermato il Papa – una migliore conoscenza reciproca per favorire un rispetto sempre più grande della dignità umana, per questo auspico vivamente che un’autentica libertà religiosa sia dappertutto effettiva e che il diritto di ognuno a praticare liberamente la propria religione o di cambiarla, non venga ostacolato; si tratta, infatti, di un diritto primordiale di ogni essere umano. Benedetto XVI ha, inoltre, espresso la solidarietà della Chiesa universale per tutti coloro che, in tali contesti, subiscono molteplici forme di repressione. Faccio appello alla saggezza di tutti gli uomini di buona volontà – ha concluso il Pontefice – affinchè privilegiando il confronto tra tutte le parti, cessi la violenza e si edifichi ovunque una pace vera e duratura.