I cristiani in Egitto, lievito di fraternità
La pace si edifica anche ripartendo dall’alleanza tra Dio e l’uomo, fondamento dell’alleanza tra tutti gli uomini, basata sul Decalogo scritto sulle tavole di pietra del Sinai, ma molto più profondamente nel cuore di ogni uomo di ogni tempo e luogo, legge che si riassume nei due comandamenti dell’amore di Dio e del prossimo. Questo medesimo fondamento sta anche alla base della costruzione dell’ordine sociale e civile, in cui sono chiamati a collaborare tutti i cittadini, qualunque sia la loro origine, cultura e religione. Tale visione di sana laicità è emersa nello scambio di discorsi con il Presidente della Repubblica d’Egitto, alla presenza delle autorità del Paese e del Corpo diplomatico. Il grande patrimonio storico e religioso dell’Egitto e il suo ruolo nella regione mediorientale gli conferiscono un compito peculiare nel cammino verso una pace stabile e duratura, che poggi non sul diritto della forza, ma sulla forza del diritto. I cristiani in Egitto come in ogni nazione della terra, sono chiamati ad essere lievito di fraternità. E questo è possibile se vivono in se stessi la comunione in Cristo. Un forte segno di comunione, grazie a Dio, abbiamo potuto darlo insieme con Papa Tawadros II, Patriarca dei Copti ortodossi. E’ stato rinnovato l’impegno, anche firmando una Dichiarazione Comune, di camminare insieme e di impegnarci per non ripetere il Battesimo amministrato nelle rispettive Chiese. Insieme si è pregato per i martiri dei recenti attentati che hanno colpito quella venerabile Chiesa, e il loro sangue ha fecondato quell’incontro ecumenico, a cui ha partecipato anche il Patriarca di Costantinopoli Bartolomeo.
Il secondo giorno del viaggio è stato dedicato ai fedeli cattolici. La Messa celebrata nello Stadio è stata una grande festa di fede. Commentando il Vangelo, ho esortato la piccola comunità cattolica in Egitto a rivivere l’esperienza dei discepoli di Emmaus: a trovare sempre in Cristo, Parola e Pane di vita, la gioia della fede, l’ardore della speranza e la forza di testimoniare nell’amore che “abbiamo incontrato il Signore!”