Fraternità, giustizia e lavoro, un compendio dei più alti ideali umani
DI ANDREA DRIGANI
Venerdì 28 maggio Papa Benedetto XVI ha ricevuto Comlavi Théodore Loko nuovo Ambasciatore del Benin presso la Santa Sede. Il Pontefice ha voluto innanzitutto ricordare la figura del compianto cardinale Bernardin Gantin, questo importante uomo di Chiesa, che è stato non solo un nobile figlio del Benin, ma anche un autentico costruttore di ponti fra le culture e fra i continenti. Protagonisti del loro destino – ha proseguito il Papa – gli abitanti del Benin sono invitati a promuovere un’autentica fratellanza.
Quest’ultima è una condizione fondamentale per la pace sociale e per la promozione umana. È una perla preziosa – ha detto ancora Benedetto XVI – che bisogna saper conservare e coltivare bandendo le divisioni che possono costituire una minaccia per l’unità della nazione e per l’armonia all’interno stesso delle famiglie. La ricerca dell’interesse personale a detrimento del bene comune – ha continuato il Pontefice – è un male che corrode lentamente le istituzioni, frenando così lo sviluppo integrale dell’essere umano. Gli attori politici, economici e sociali di una nazione sono la sua «coscienza che vigila», che garantisce la trasparenza nelle sue strutture e l’etica che anima la vita di ogni società.
La giustizia accompagna sempre la fratellanza e costituisce un fattore di efficacia e di equilibrio sociale che permette agli abitanti del Benin di prendere parte alle risorse umane e naturali, di vivere degnamente e di assicurare il futuro ai propri figli. Nella crescita di una società – ha aggiunto il Pontefice – il lavoro occupa un posto di prim’ordine. Valorizzando il lavoro, l’uomo può provvedere ai suoi bisogni vitali e può favorire l’edificazione di un mondo più prospero e più giusto. Il motto del Benin «Fraternità – Giustizia – Lavoro» è dunque – ha affermato Benedetto XVI – un vero compendio della carta di una nazione dagli alti ideali umani. La loro attuazione contribuisce a estendere la solidarietà tra le nazioni. Vorrei anche – ha concluso il Papa – rendere omaggio agli sforzi di tutti per consolidare le relazioni di rispetto e di stima reciproca fra le varie confessioni religiose del Benin.