Far conoscere Gesù: questa l’ansia spirituale che spinge la Chiesa
DI ANDREA DRIGANI
Giovedì 6 gennaio Papa Benedetto XVI, prima della recita dell’Angelus, ha osservato che la venuta del Messia rimane, inizialmente, nel nascondimento. Finché, appunto, giunsero quei misteriosi personaggi, i Magi, a chiedere notizie del «Re dei Giudei». Ovviamente – ha proseguito il Pontefice – trattandosi di un re, si recarono al palazzo reale, da Erode. Ma questi non sapeva nulla di tale nascita. I Magi, allora, ripartiti per Betlemme videro di nuovo la stella, che li guidò fino al luogo dove si trovava Gesù, entrati, si prostrarono e lo adorarono, offrendo doni simbolici: oro, incenso e mirra. Ecco l’epifania, la manifestazione. Da allora – ha continuato Benedetto XVI – cominciò a propagarsi la domanda che accompagnerà tutta la vita di Cristo, e che in vari modi attraversa i secoli: chi è questo Gesù? Questa è la domanda che la Chiesa vuole suscitare nel cuore di tutti gli uomini. Questa – ha aggiunto – è l’ansia spirituale che spinge la missione della Chiesa : far conoscere Gesù, il suo Vangelo, perché ogni persona possa scoprire sul suo volto umano il volto di Dio, e essere illuminata dal suo mistero d’amore.
L’Epifania – ha detto ancora il Papa – preannuncia l’apertura universale della Chiesa, il suo compito, infatti, è quello di evangelizzare tutte le genti. Ma l’Epifania indica anche in che modo la Chiesa realizza questa missione: riflettendo la luce di Cristo e annunciando la sua Parola. I cristiani sono chiamati ad imitare il servizio che fece la stella per i Magi. Dobbiamo risplendere come figli della luce, per attirare tutti alla bellezza del Regno di Dio. Occorre offrire la Parola di Dio, che conduce a riconoscere in Gesù «il vero Dio e la vita eterna» (1 Gv 5,20). Si deve sentire una profonda riconoscenza per Maria. Ella – ha concluso – è l’immagine della Chiesa. «Respice Stellam», dice san Bernardo: guarda la stella, tu che vai in cerca della verità e della pace; volgi lo sguardo a Maria, e Lei ti mostrerà Gesù, luce per ogni uomo e per tutti i popoli.