Evangelizzare, un impegno sempre attuale

DI ANDREA DRIGANI

Venerdì 21 dicembre Papa Benedetto XVI ha ricevuto i membri della Curia Romana per la consueta udienza in occasione degli auguri natalizi. Nel suo discorso, tra l’altro, il Pontefice riportando un’obiezione ricorrente, per la quale si domanda se è lecito ancora oggi evangelizzare e se non dovrebbero tutte le religioni e concezioni del mondo convivere pacificamente per cercare di dare insieme il meglio per l’umanità, ha risposto che è indiscutibile che tutti dobbiamo cooperare nella tolleranza e nel rispetto reciproci.

La Chiesa cattolica – ha proseguito il Papa – opera per questo con grande impegno ed ha voluto rammentare, a tal riguardo, la lettera che gli è stata inviata da 138 «leaders» religiosi musulmani. Ma questa volontà di dialogo e di collaborazione – ha precisato Benedetto XVI – non significa che allo stesso tempo non possiamo più trasmettere il messaggio di Gesù Cristo e non più proporre agli uomini ed al mondo questa chiamata e la speranza che ne deriva. Chi ha riconosciuto una grande verità – ha continuato il Pontefice – chi ha trovato una grande gioia, deve comunicarla, non può tenerla soltanto nel suo cuore. Doni così grandi non sono mai destinati ad una persona sola. In Gesù Cristo è sorta per noi la Luce – ha detto il Papa – non possiamo metterla sotto il moggio, bensì sul lucerniere perché illumini tutti.

Ha poi ricordato che l’Apostolo San Paolo è stato instancabilmente in cammino recando con sé il Vangelo, si sentiva addirittura «costretto» ad annunciarlo, non tanto a motivo di una preoccupazione di salvezza del singolo non-battezzato, ma perché era consapevole che la storia nel suo insieme non poteva arrivare a compimento finchè la totalità dei popoli non fosse stata raggiunta dal Vangelo. Per la sua pienezza – ha rilevato il Pontefice – la storia ha, dunque, bisogno dell’annuncio della Buona Novella a tutti gli uomini, perciò è importante che confluiscano nel genere umano forze di riconciliazione, di pace, di amore e di giustizia; è importante – ha osservato Benedetto XVI – che nel «bilancio» dell’umanità, di fronte ai sentimenti ed alle realtà della violenza e dell’ingiustizia che la minacciano, vengano suscitate e rinvigorite forze antagoniste. Questo è ciò che avviene nella missione cristiana. Mediante l’incontro con Gesù Cristo ed i suoi santi – ha concluso il Papa – la famiglia umana viene rifornita di quelle energie di bene, senza le quali tutti i nostri programmi, anche di ordine sociale, non diventano realtà.