Ecumenismo: l’unità dei cristiani viene da Dio

DI ANDREA DRIGANI

Giovedì 18 novembre Papa Benedetto XVI ha incontrato i partecipanti alla sessione plenaria del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani nel cinquantesimo anniversario dell’istituzione di questo Dicastero. In questi cinquant’anni – ha esordito il Papa – si è acquisita una conoscenza più vera e una stima più grande con le Chiese e le Comunità ecclesiali, superando pregiudizi sedimentati dalla storia; si è cresciuti nel dialogo teologico; ma anche in quello della carità; si sono sviluppate varie forme di collaborazione, tra le quali, quelle per la difesa della vita, per la salvaguardia del creato e per combattere l’ingiustizia.

Nel rendere grazie a Dio per i frutti già raccolti, v’incoraggio – ha continuato il Pontefice – a proseguire il vostro impegno a servizio del cammino verso l’unità. Non si tratta, però, di un impegno secondo categorie, per così dire, politiche, in cui entrano in gioco l’abilità di negoziare o la maggiore capacità di trovare compromessi, per cui ci si potrebbe aspettare, come buoni mediatori che, dopo un certo tempo, si arrivi ad accordi accettabili. L’azione ecumenica – ha osservato Benedetto XVI – ha un duplice movimento.

Da una parte la ricerca, convinta, appassionata e tenace per trovare tutta l’unità nella verità, per illuminare opposizioni e punti oscuri. E questo nel necessario confronto teologico, ma soprattutto nella preghiera e nella penitenza, in quell’ecumenismo spirituale che costituisce il cuore pulsante di tutto il cammino. Dall’altra parte la ferma consapevolezza che noi non sappiamo l’ora della realizzazione dell’unità tra tutti i discepoli di Cristo e non la possiamo conoscere, perché l’unità non la «facciamo noi», la «fa» Dio : viene dall’alto, dall’unità del Padre con il Figlio nel dialogo di amore che è lo Spirito Santo. Questo – ha concluso – non deve far diminuire la nostra azione, anzi, deve renderci sempre più attenti a cogliere i segni e i tempi del Signore, sapendo riconoscere con gratitudine quello che già ci unisce e lavorando perché si consolidi e cresca.