Diventare santo è il compito di ogni cristiano

DI ANDREA DRIGANI

Nell’introdurre la recita dell’Angelus, Giovedì 1 novembre, Papa Benedetto XVI, ha ricordato che agli inizi del Cristianesimo i membri della Chiesa venivano chiamati «santi». Il cristiano, infatti, – ha proseguito il Pontefice – è già santo perché il Battesimo lo unisce a Gesù ed al suo mistero pasquale, ma deve al tempo stesso diventarlo, conformandosi a Lui più intimamente. A volte – ha continuato Benedetto XVI – si pensa che la santità sia una condizione di privilegio riservata a pochi eletti. In realtà, diventare santo è il compito di ogni cristiano, anzi, potemmo dire, – ha aggiunto il Papa – di ogni uomo.

Tutti gli esseri umani sono pertanto chiamati alla santità che consiste nel vivere da figli di Dio, in quella «somiglianza» con Lui secondo la quale siamo stati creati. Coloro che sono figli di Dio devono, dunque, diventare ciò che sono attraverso l’itinerario esigente della libertà. Sapientemente la Chiesa – ha affermato il Pontefice – ha posto in stretta connessione la festa di Tutti i Santi con la Commemorazione di tutti i fedeli defunti. Alla preghiera di lode a Dio e di venerazione degli spiriti beati, si unisce la preghiera di suffragio per quanti ci hanno preceduto nel passaggio da questo mondo alla vita eterna. Ad essi si deve dedicare la nostra solidarietà spirituale e soprannaturale, anche attraverso la celebrazione del Sacrificio eucaristico. In verità – ha osservato il Papa – ogni giorno la Chiesa ci invita a pregare per loro, offrendo pure le nostre sofferenze e le fatiche quotidiane, affinché, completamente purificati, essi siano ammessi a godere in eterno la luce  e la pace del Signore.

Al centro dell’assemblea dei Santi – ha detto ancora Benedetto XVI – risplende Maria, ponendo la nostra mano nella sua, si sentiamo animati a camminare con più slancio sulla via della santità. A Lei affidiamo il nostro impegno quotidiano e la preghiamo per i nostri cari defunti, nell’intima speranza di ritrovarsi un giorno tutti insieme, nella comunione gloriosa dei Santi. Ai pellegrini di lingua italiana, nel rivolgere il suo saluto cordiale, il Pontefice ha rilevato che pensando alla schiera innumerevole di Santi e di Sante che sono nati e vissuti in Italia, è doveroso incoraggiare il popolo italiano a seguire sempre i loro esempi conservando i valori evangelici, per tenere alto il profilo morale della convivenza civile.