Dio ci insegna la compassione
Al centro della parabola – ha osservato il Papa – sta il samaritano, proprio quello disprezzato, quello sul quale nessuno avrebbe scommesso nulla, e che comunque aveva anche lui i suoi impegni e le sue cose da fare; quando vide l’uomo ferito, non passò oltre come gli altri due, ma «ebbe compassione», cioè il cuore, le viscere, si sono commosse! Ecco la differenza. Gli altri due videro, ma i loro cuori rimasero chiusi, freddi. Invece il cuore del samaritano era sintonizzato con il cuore stesso di Dio. Infatti la «compassione» è una caratteristica essenziale della misericordia divina. Dio ha compassione di noi. Cosa vuol dire? Patisce con noi, Lui sente le nostre sofferenze. Compassione significa «patire con». Nei gesti e nelle azioni del buon samaritano riconosciamo l’agire misericordioso di Dio in tutta la storia della salvezza. È la stessa compassione con cui il Signore viene incontro a ciascuno di noi: Lui non ci ignora, conosce i nostri dolori, sa quanto abbiamo bisogno di aiuto e di consolazione. Ci viene vicino e non ci abbandona mai. Ognuno deve guardare nel cuore se ha la fede in questa compassione di Dio. Il samaritano si comporta con vera misericordia: fascia le ferite di quell’uomo, lo trasporta in albergo, se ne prende cura personalmente e provvede alla sua assistenza.
Tutto questo c’insegna che la compassione, l’amore non è un sentimento vago, ma vuol dire prendersi cura dell’altro fino a pagare di persona. Significa compromettersi compiendo i passi necessari per avvicinarsi all’altro fino a immedesimarsi con lui: «amerai il tuo prossimo come te stesso». Ecco il comandamento del Signore. Conclusa la parabola, Gesù ribalta la domanda al dottore della Legge e gli chiede: «Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che è caduto nelle mani dei briganti?». La risposta è inequivocabile: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù ribalta la prospettiva: non stare a classificare gli altri per vedere chi è prossimo e chi no. Tu puoi diventar prossimo di chiunque incontri nel bisogno, e lo sarai se nel tuo cuore hai compassione. A ciascuno di noi Gesù ripete ciò che disse al dottore della Legge: «Va’ e anche tu fa’ così». Siamo tutti chiamati a percorrere lo stesso cammino del buon samaritano, che è figura di Cristo: Gesù si è chinato su di noi, si è fatto nostro servo, e così ci ha salvati, anche noi possiamo amarci come Lui ci ha amato, allo stesso modo.