Chiara d’Assisi, dopo ottocento anni un modello da seguire
DI ANDREA DRIGANI
Domenica 1 aprile è stato pubblicato il messaggio di Papa Benedetto XVI a monsignor Domenico Sorrentino, vescovo di Assisi, in occasione dell’ottavo centenario della «conversione» e consacrazione di santa Chiara. Nel suo significato profondo – scrive il Pontefice – la «conversione» di Chiara è una conversione all’amore. Ella non avrà più gli abiti raffinati della nobiltà di Assisi, ma l’eleganza di un’anima che si spende nella lode di Dio e del dono di sé.
Nel piccolo spazio del monastero di san Damiano, alla scuola di Gesù Eucaristia contemplato con affetto sponsale, si andranno sviluppando giorno dopo giorno i tratti di una fraternità regolata dall’amore a Dio e alla preghiera, dalla premura e dal servizio. È in questo contesto di fede profonda e di grande umanità – prosegue il Papa – che Chiara si fa sicura interprete dell’ideale francescano implorando il «privilegio» della povertà.
Come non proporre Chiara – si chiede Benedetto XVI – all’attenzione dei giovani d’oggi ? Il tempo che ci separa dalla vicenda di questa Santa non ha sminuito il suo fascino. Al contrario, se ne può vedere l’attualità al confronto con le illusioni e le delusioni che spesso segnano l’odierna condizione giovanile. Mai un tempo ha fatto sognare tanto i giovani, con le mille attrattive di una vita in cui tutto sembra possibile e lecito. Eppure, quanta insoddisfazione è presente, quante volte la ricerca di felicità finisce per imboccare strade che portano a paradisi artificiali. Anche la difficoltà di trovare un lavoro dignitoso e di formare una famiglia unita e felice, aggiunge nubi all’orizzonte. Non mancano però – conclude il Pontefice – giovani che, pure ai nostri giorni, raccolgono l’invito ad affidarsi a Cristo e ad affrontare con coraggio, responsabilità e speranza il cammino della vita, anche operando la scelta di lasciare tutto per seguirlo nel totale servizio a Lui e ai fratelli.