Bene comune, solidarietà e sussidiarietà

DI ANDREA DRIGANI

Sabato 3 maggio Papa Benedetto XVI ha ricevuto in udienza i partecipanti alla sessione plenaria della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali che ha avuto come tema: «Perseguire il bene comune: come solidarietà e sussidiarietà possono operare insieme». La solidarietà – ha ricordato il Papa – è la virtù che permette alla famiglia umana di condividere in pienezza il tesoro dei beni materiali e spirituali, mentre la sussidiarietà è il coordinamento delle attività della società a sostegno della vita interna delle comunità locali. Quando esaminiamo questi due principi alla luce del Vangelo – ha proseguito il Pontefice – comprendiamo che non sono semplicemente «orizzontali», entrambi possiedono un’essenziale dimensione «verticale». Gesù ci esorta a fare agli altri ciò che vorremmo fosse fatto a noi (Lc 6,31), ad amare il nostro prossimo come se stessi.

In questo senso la solidarietà autentica – ha detto ancora Benedetto XVI – , sebbene cominci con il riconoscimento del pari valore dell’altro, si compie solo quando metto volontariamente la mia vita al servizio dell’altro, proprio come Gesù si è «umiliato» per permettere agli esseri umani di partecipare alla sua vita divina con il Padre e lo Spirito. Parimenti la sussidiarietà – ha continuato il Papa – che incoraggia le persone ha instaurare liberamente rapporti con quanti sono più vicini e che esige dell’autorità il rispetto di tali rapporti, manifesta una dimensione «verticale» rivolta al Creatore dell’ordine sociale. Una società che onora il principio di sussidiarietà libera gli uomini dal senso di sconforto e di disperazione, garantendo loro la libertà di impegnarsi reciprocamente negli ambiti del commercio, della politica e della cultura. Quando i responsabili del bene comune rispettano il naturale desiderio umano di autogoverno basato sulla sussidiarietà – ha aggiunto il Pontefice – lasciano spazio alla responsabilità e all’iniziativa individuali, ma, soprattutto, lasciano spazio all’amore, che resta sempre la «via migliore di tutte» (I Cor 12,31). Studiando le dimensioni «verticale» ed «orizzontale» della solidarietà e della sussidiarietà – ha concluso il Pontefice – si possono proporre modalità più efficaci per risolvere i molteplici problemi che affliggono l’umanità alla soglia del terzo millennio, testimoniando anche il primato della carità, che trascende e realizza la giustizia in quanto orienta il genere umano verso la vita autentica di Dio.