Annunciare il primato di Dio

DI ANDREA DRIGANI

Sabato 27 settembre Papa Benedetto XVI ha ricevuto i partecipanti al congresso internazionale della Confederazione Benedettina che, ogni quattro anni, riunisce gli Abati di tutto il mondo. In una società desacralizzata – ha esordito il Pontefice – e in epoca segnata da una preoccupante cultura del vuoto e del «non senso», voi siete chiamati ad annunciare senza compromessi il primato di Dio  e ad avanzare proposte di eventuali percorsi di evangelizzazione. L’impegno di santificazione, personale e comunitaria, che perseguite – ha aggiunto il Papa – e la preghiera liturgica che coltivate vi abilitano ad una testimonianza di particolare efficacia. Nei vostri monasteri – ha continuato Benedetto XVI – voi per primi rinnovate e approfondite quotidianamente l’incontro con la persona di Cristo, che avete sempre con voi come ospite, amico e compagno. Per questo i vostri conventi – ha detto ancora il Pontefice – sono luoghi dove uomini e donne, anche ai nostri giorni, accorrono per cercare Dio ed imparare a conoscere il segni della presenza di Cristo, della sua carità e della sua misericordia. Con umile fiducia non stancatevi – ha proseguito il Papa – di condividere, con quanti si rivolgono alle vostre sollecitudini spirituali, la ricchezza del messaggio evangelico dell’amore del Padre, pronto ad abbracciare in Cristo ogni persona.

Continuerete così – ha rilevato il Pontefice – ad offrire il vostro prezioso contributo alla vitalità ed alla santità del Popolo di Dio, secondo il peculiare carisma di Benedetto da Norcia. Dedicatevi, pertanto, con rinnovato ardore apostolico ai giovani, che sono il futuro della Chiesa e dell’umanità. Per costruire un’Europa «nuova» – ha affermato – occorre infatti incominciare dalle nuove generazioni, offrendo loro la possibilità di accostarsi ai grandi patrimoni spirituali della liturgia, della meditazione, della “lectio divina”. Quest’azione pastorale e formativa è quanto mai necessaria per l’intera famiglia umana. In tanti parti del mondo – ha osservato Benedetto XVI – specialmente dell’Asia e dell’Africa, vi è un grande bisogno di spazi vitali d’incontro con il Signore, nei quali attraverso la preghiera e la contemplazione si recuperino la serenità e la pace con se stessi e con gli altri. Con profetica libertà e saggio discernimento – ha concluso – siate presenze significative ovunque la Provvidenza vi chiami a stabilirvi.