«Andate in pace»: dalla liturgia alla vita

Dalla celebrazione alla vita, dunque, consapevoli che la Messa trova compimento nelle scelte concrete di chi si fa coinvolgere in prima persona nei misteri di Cristo. Non dobbiamo dimenticare che celebriamo l’Eucaristia per imparare a diventare uomini e donne eucaristici. Cosa significa questo? Significa lasciare agire Cristo nelle nostre opere: che i suoi pensieri siano i nostri pensieri, i suoi sentimenti i nostri, le sue scelte le nostre scelte. Fare come ha fatto Cristo è la santità cristiana. Lo esprime con decisione San Paolo parlando della propria assilimilazione a Gesù: «Sono stato crocifisso con Cristo, e non vivo più io, ma Cristo vive in me. E questa vita, che io vivo nel corpo, la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha consegnato se stesso per me» (Gal 2,19-20). L’esperienza di San Paolo illumina anche noi: nella misura in cui mortifichiamo il nostro egoismo, cioè facciamo morire ciò che si oppone al Vangelo, si crea dentro di noi un maggiore spazio per la potenza dello Spirito.

I frutti della Messa, pertanto, sono destinati a maturare nella vita di ogni giorno. In verità, accrescendo la nostra unione con Cristo, l’Eucaristia aggiorna la grazia che lo Spirito ci ha donato nel Battesimo e nella Confermazione, affinché sia credibile la nostra esistenza cristiana. Accendendo nei nostri cuori la carità divina, l’Eucaristia ci separa dal peccato. Il regolare accostarci al Convito eucaristico rinnova, fortifica e approfondisce il legame con la comunità cristiana a cui apparteniamo, secondo il principio che l’Eucaristia fa la Chiesa, unendo tutti. Infine, partecipare all’Eucaristia impegna nei confronti degli altri, educandoci a passare dalla carne di Cristo alla carne dei fratelli, in cui Egli attende di essere da noi riconosciuto, servito, onorato, amato. Portando il tesoro dell’unione con Cristo in vasi di creta (2 Cor 4,7), abbiamo continuo bisogno di ritornare al santo altare, fino a quando, in paradiso, gusteremo pienamente la beatitudine del banchetto di nozze dell’Agnello (Ap 19,9).