Una domanda frequente, ma inutile

Un tale (posso essere io e anche tu) chiese a Gesù: «Maestro sono pochi quelli che si salvano?».  Non possiamo sapere con esattezza a quale scopo quest’uomo pone una simile domanda a Gesù, tanto meno quale risposta si attendesse. La risposta poteva essere «sì, sono pochi», quindi datti da fare, mettiti in corsa, obbedisci alla legge, ascolta coloro che ti parlano in nome di essa…, oppure: «Coloro che si salvano sono molti, perché Dio è buono e misericordioso e chiuderà non solo uno, ma due occhi», quindi, non ti preoccupare, continua la tua vita in tranquillità, non ti è richiesto nessuno sforzo, nessun impegno, quello che fai è già più che sufficiente. Due risposte che avrebbero potuto soddisfare la curiosità di quel tale, ma non gli sarebbero servite a nulla perché, probabilmente, lo avrebbero lasciato nel suo quieto vivere senza provocare in lui niente di vitale importanza. Per questo Gesù non risponde alla domanda, ma fa una raccomandazione valida per tutti.

«Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, io vi dico, cercheranno di entrare, ma non ci riusciranno». Cos’è la porta stretta? Se procediamo nella lettura del brano di vangelo, ci accorgiamo che Gesù chiama «porta stretta» la sua conoscenza dei discepoli, in quanto sa di dove vengono, mentre non lo sa degli altri, che pur pretendono di esserlo, ma Gesù dice loro di non conoscerli. Siccome questi vantano la familiarità con lui perché hanno mangiato e bevuto in sua presenza e lui ha parlato nelle loro piazze, significa che non è sufficiente aver praticato riti e pregato, perché il Signore dice loro di non sapere di dove vengono, cioè quale via hanno percorso. Ecco, allora, che per essere conosciuti dal Signore, occorre aver percorso la sua via. La via del Signore è la via del dono di sé, se necessario fino al dono della vita, non il praticare celebrazioni e preghiere senza che ne segua un cambiamento del nostro stile di vita.

Chi, pur non appartenendo al popolo eletto, avrà seguito il Signore sulla via dell’amore, impoverendosi per donare amore agli altri, entrerà nel Regno di Dio e si siederà alla sua mensa. Noi, ci siederemo alla mensa del Regno di Dio? Per questo non conteranno le cose buone che abbiamo fatto, ma solo se siamo diventati buoni e santi a imitazione dell’unico Santo, Gesù crocifisso. Non chiediamoci allora se sono pochi o tanti quelli che si salvano, ma viviamo in modo tale da poterlo essere.