Solo uniti a Gesù daremo frutti
E c’è una giusta preoccupazione in tutto il Vangelo, quella di perseverare: «Rimanete in me, allora io rimango in voi». L’esigenza è così pressante che dietro di essa c’è addirittura un severo richiamo: «chi non rimane in me dissecca, viene tagliato e bruciato». Questa unità è l’evento centrale della storia e del mondo, ed è così stretta che non tollera mezze misure: o il tralcio è nella vite oppure ne è diviso. Ciò che deve starci soprattutto a cuore e che «Senza di me non potete fare nulla».
Può avere più peso la fiducia perché osserviamo i suoi comandamenti o almeno tentiamo con continuità osservarli. Ma «il nostro cuore può condannarci» perché non riusciamo ad essere come vorremmo. Allora non solo è auspicabile, ma necessario il nostro rifugio nella misericordia di Dio. Egli che è più grande del nostro cuore sa tutto. Lo possiamo dire con S. Pietro al quale ritornava sempre in mente il suo rinnegamento la sera della passione. «Signore tu sai tutto, sai che io ti amo». E in questa dedizione possiamo vivere nella speranza: osserviamo i suoi comandamenti.
Siamo incerti sulla nostra perseveranza? Allora affidiamoci alla misericordia del Signore: «Signore tu sai tutto, tu Sai che io ti amo». Dio è più grande del nostro cuore.