Siamo capaci di accompagnare gli altri da Gesù?
Letture del 19 febbraio, 7ª doemnica del Tempo ordinario: «Per riguardo a me non ricordo più i tuoi peccati» (Is 43,18-19.21-22.24-25); «Rinnovaci, Signore, col tuo perdono» (Salmo 40); «Gesù non fu si e no, ma in lui c’è stato il si» (2 Cor 1,18-22); «Il Figlio dell’uomo ha il potere sulla terra di rimettere i peccati» (Mc 2,1-12)
Ma noi siamo capaci di aiutare o invitare gli altri ad andare verso Gesù? Siamo capaci, in virtù della nostra fede, a farci strumento di guarigione per gli altri? Quante persone nella nostra vita, dalla famiglia, al lavoro, alla parrocchia avviciniamo, ma con quante di queste riusciamo a fare un cammino di fede per poi chiedere insieme, come popolo, la guarigione al Signore e dare a Lui gloria? Come riusciamo ad accompagnare i nostri bambini ed i nostri giovani verso Gesù, aiutandoli a scoprire le grandi cose che Egli compie e soprattutto la gratuità del suo amore? Sono domande che non possono essere evase, ma debbono trovare una risposta colma di volontà ed impegno. Risposta che potrà trovare un solido sostegno anche e soprattutto nell’accompagnamento della preghiera.
Il brano evangelico iniziava mettendo in risalto la massa delle persone intorno a Gesù e terminava affermando che tutti lodavano Dio. Ecco l’atteggiamento del credente: saper lodare e rendere grazie. Non è sufficiente andare verso Gesù per chiedere, ma dobbiamo essere anche capaci di «uscire» per dare lode a Lui delle grandi cose che ha fatto; e questa lode non deve fermarsi ad alcune parole di circostanza, ma deve diventare l’espressione di tutta una vita. Tutti noi dobbiamo ringraziare il Signore per la grandezza della sua Misericordia, perché nonostante che continuiamo ad essere peccatori, Egli continua a guarirci e salvarci. Lode a Te, Signore!