Ogni domenica l’incontro settimanale con i discepoli
15 aprile, seconda domenica di Pasqua: «Aumentava il numero di coloro che credevano nel Signore» (At 5,12-16); «Abbiamo contemplato, o Dio, le meraviglie del tuo amore» (Salmo 117); «Io ero morto, ma ora vivo per sempre» (Ap 1,9-19); «Otto giorni dopo, venne Gesù» (Gv 20,19-31)
DI BRUNO FREDIANI
Apparendo agli apostoli, riuniti nel cenacolo la sera stessa del giorno della sua risurrezione, e poi «otto giorno dopo», il Signore inaugura la lunga serie degli incontri settimanali che i discepoli di tutti i tempi hanno con lui nel «suo» giorno, la domenica. La sua presenza rafforza la loro fede, ancora vacillante, in vista della missione che dovrà loro affidare.
Nella prima apparizione, il Signore assicura i discepoli che è proprio lui, risuscitato e vivo e dà loro il potere di rimettere i peccati. Nella seconda, rimprovera Tommaso, assente la prima volta, di non aver creduto agli altri, quando gli dicevano che era risuscitato.
La fede cristiana è fede ferma nel Cristo risorto, sostenuta e confermata dalla presenza viva del Signore nell’Eucarestia della domenica e dalla comune e reciproca testimonianza dei fratelli nella comunità.
Non si tratta solo di credere in un evento accaduto due mila anni fa, ma in una presenza attuale ed efficace del Signore risorto, accolto dal credente e dalla comunità dei discepoli, che ne accettano l’invio in missione. Può essere una fede spontanea e immediata come quella delle donne; potrà avere qualche venatura di dubbio, come quella di Tommaso, o essere un po’ reticente e timorosa come quella degli apostoli. Egli viene comunque a sostenerla e rafforzarla, perché penetri sempre di più in noi e ci conquisti, per farci dei veri testimoni della sua risurrezione e rendere le nostre comunità dinamiche, gioiose e attraenti. Così, anche per mezzo nostro, il Signore risorto sarà sempre presente e vivo nel cuore del mondo.