Non si rimane mai soli se si trova dimora in Gesù

20 agosto, 20ª domenica del tempo ordinario. «Mangiate il mio pane, bevete il vino che vi ho preparato» (Pro 9,1-6); «Sappiate comprendere la volontà di Dio» (Ef 5,15-20); «La mia carne è vero cibo, il mio sangue e vera bevanda» (Gv 6,51-58)

DI FABRIZIO PORCINAIE’ proprio vero l’invito presente nella II lettura a vigilare e profittare del tempo presente, perché i giorni sono cattivi. Specie d’agosto, sono cattivi i giorni di chi, ammalato o anziano, vive in modo più acuto il senso della solitudine e dell’abbandono. A queste ed altre situazioni viene incontro la parola del Vangelo: dimora. La dimora e il dimorare sono grandi temi del Vangelo di Giovanni. Oggi il tema della dimora è legato alla Comunione: chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me e io in lui (Giov 6, 56)

C’è un realismo essenziale nelle parole di Gesù: mangiare la Carne, bere il Suo Sangue. L’espressione carne e sangue rimanda a tutta la vita umana del Figlio di Dio. Mangiare tale cibo e bere tale bevanda non è dunque solo partecipare a un rito, molto di più è mettersi alla scuola dell’umanità e della vita di Gesù, fare comunione con Lui, ed avvertire la propria umanità assunta dal Verbo.

Non si è mai soli, se si dimora in Gesù: la Sapienza di Dio infatti ( I lettura) si è costruita la casa e dice: venite, mangiate il mio pane, bevete il mio vino e andate dritti per la via dell’intelligenza.