Maria, segno di consolazione e di speranza

15 agosto 2005: Assunzione della Vergine Maria. «Grandi cose ha fatto in me l’Onnipontente» (Lc 1,39-56)DI STEFANO MANETTI«L’ultimo nemico ad essere annientato sarà la morte». La santa Madre con la sua assunzione, nella quale sfugge alla corruzione del sepolcro quasi a dimostrazione dell’efficacia dell’opera del suo Figlio, è «primizia e immagine della Chiesa… segno di consolazione e di sicura speranza» (prefazio) per il popolo di Dio in cammino verso il regno. Ella partecipa anticipatamente della perfetta Redenzione perchè la nostra speranza non venga meno. La donna dell’Apocalisse, che certa tradizione popolare ha rappresentato con Maria ma che indica piuttosto il popolo messianico e la Chiesa, continua a partorire nella storia Colui che è vittorioso sulla morte, attraverso l’evangelizzazione, i sacramenti e la testimonianza della vita, «gridando per le doglie e il travaglio del parto», in mezzo a persecuzioni e nella fatica della conversione quotidiana. La festa odierna suona per la comunità cristiana come un preciso invito alla gioia, a rallegrarsi come il bimbo nel grembo di Elisabetta visitato dal Dio fatto uomo nel grembo della Vergine. La gioia cristiana è possibile pur nelle difficoltà del presente a causa della serena certezza dell’agire salvifico di Dio nella storia a favore di tutti gli uomini. Nel canto del magnificat la memoria delle gesta di Dio nel passato diventa garanzia delle «grandi cose» che continuerà a compiere nel futuro, «di generazione in generazione», e contemplazione della sua salvezza nel presente. Certa che la fedeltà del suo Signore non verrà mai meno, la Chiesa continua ad andare incontro ad ogni uomo «gravida» di Cristo, felice di poter offrire a tutti Colui che è risuscitato dai morti e nel quale essi riceveranno la vita.

L’assunzione di Maria costituisce una di quelle gesta di Dio che sono garanzia per il nostro futuro. Ciò che è successo a Maria è una come una caparra di ciò che Dio farà all’umanità salvata, quando Cristo consegnerà il regno a Dio Padre. Oggi siamo invitati guardare alla meta per riprendere il nostro cammino con più forza. I credenti amanti di Dio, diceva San Bernardo di Chiaravalle, si riconoscono perché meditano spesso o la Passione di Cristo o i beni della Redenzione che questa Passione ci ha acquistati. Oggi è il momento di rallegrarci pensando a questi beni che il Signore nella sua fedeltà e bontà riversa nella nostra vita presente e tiene in serbo per noi per la gloria futura.