Maria, la benedizione sulla nuova umanità
L’anno nuovo comincia con una parola di benedizione che riscatta la maledizione che ha segnato l’umanità dopo il primo peccato. Posta all’inizio dell’anno significa una nuova tappa della storia che inizia con una dotazione di positività del tutto gratuita.
Paragoniamo la benedizione espressa nel libro dei Numeri con la maledizione che colpisce l’umanità dopo il peccato. Al posto della spada fiammeggiante del Cherubino che custodisce l’accesso al giardino dell’Eden c’è il luminoso volto di IHWH che si volge verso l’uomo come per comunicargli la sua Presenza personale e benefica. Invece di essere abbandonato alle conseguenze del male entrato nel mondo l’uomo ne viene custodito, invece del dolore nel partorire figli la benedizione porta una promessa di fecondità, invece della fatica e del sudore nel lavorare la terra la benedizione porta una promessa di ricchezza, invece della condanna a disperdersi come polvere, è la sua discendenza benedetta sarà come la polvere della terra e come la sabbia del mare…
Il Vangelo di Luca è in perfetta coerenza con la mediazione sacerdotale: il Cristo di Luca, infatti, compie le promesse legate all’avvento di un Mediatore Sacerdote: ascendendo al cielo Cristo offre ai suoi, e tramite a loro al mondo, la benedizione che l’incredulità di Zaccaria aveva come lasciato in sospeso sul popolo in attesa fuori dalla sinagoga dove egli aveva avuto la visione dell’angelo. Tutto il Vangelo di Luca è come abbracciato nell’arco di queste due benedizioni, una negata e l’altra donata. E la scena del Vangelo della nascita con l’adorazione dei pastori e la presenza della santa Famiglia è come la rappresentazione della benedizione che si fa carne nel Bambino, davanti al quale Maria, che medita nel su cuore, esprime la vocazione della Chiesa contemplativa; i pastori compiono la funzione degli annunciatori della buona notizia del Vangelo, andando a vedere l’avvenimento e ritornando pieni di gioia per annunciarlo. La presenza dell’esercito del cielo significa che benedizione di questo figlio dell’uomo e figlio di Dio, ha collegato la terra e il cielo. Al cherubino dalla spada fiammeggiante si è sostituito l’esercito celeste che annuncia insieme gloria in cielo e pace sulla terra.