L’avvenimento più grande della storia

DI GIACOMO BABINI Vescovo emerito di Grosseto21 dicembre, 4ª Domenica di Avvento. Siamo all’ultima domenica di Avvento. Per vivere intensamente il Natale di Gesù ci sarà di grande utilità la preghiera perché si rinnovino in noi i sentimenti che furono di Gesù, ma anche la grazia di conoscere, per quanto ci è possibile, come si è avverato l’avvenimento dell’incarnazione che è il più grande della storia di tutta l’umanità: Gesù figlio di Dio, figlio di Maria Vergine, della stirpe di Davide.

Non vogliamo fare della teologia, ma almeno conoscere quanto ci dicono le Scritture sui protagonisti di questo evento di salvezza per il mondo intero: Gesù, Giuseppe e Maria, «il fiore più bello che ebbe la terra», la Madre di Gesù, la Madre del suo corpo che è la Chiesa.

I Lettura. Una casa per il Signore.Davide si sente a disagio per il fatto che mentre lui abita in un palazzo, vicino a lui l’Arca dell’Alleanza con le tavole della legge è ospitata da una semplice tenda da pastori. Così anche lui, come avviene in tutti gli altri popoli decide di fare un tempio per il Signore. Ma il Signore interviene con un pronunciamento che in parte è di biasimo ed in parte è una bella promessa per il re d’Israele. Davide sembra non ricordare che tutto il suo regno è stato un dono del Signore da quando all’inizio lo ha scelto dalla condizione di giovane pastore del gregge di famiglia poi lo accompagnato di vittoria in vittoria fino alla sua attuale posizione prestigiosa di re di Israele. Ma ora il disegno di Dio va avanti anche con altre persone e Lui stesso si costruirà una casa particolare. Dio non abita nei palazzi, ma nelle persone che credono in Lui e lo amano. Questi sono i templi e le chiese che preferisce e che non cadranno mai. La casa di Davide «sussisterà nel suo figlio e da Lui avrà una eterna consistenza». Quale sia questa casa lo dice il Vangelo. Vangelo. Ne su questo monte ne in Gerusalemme ma in spirito e verità.   La vergine Maria, promessa a Giuseppe della casa di Davide, viene scelta da Dio al fine di edificare un tempio del tutto particolare. Il figlio di Dio portato dallo Spirito Santo nel suo grembo, dimorerà in lei e tutto l’essere di Lei servirà alla crescita del figlio fino all’uomo perfetto. La scelta di Maria come Tempio del Figlio non avviene solo al momento della annunciazione, ma fin dall’inizio dell’esistenza di Maria. Nella sua concezione immacolata, Dio ha cominciato ad operare per costruire il suo tempio: solo perché egli la rende capace di dirgli un sì definitivo, può dimorare nella sua abitazione e assicurare a lei una eterna consistenza come casa di Dio. «Egli regnerà sulla casa di Giacobbe ed il Suo Regno non avrà mai fine».

Ma il Figlio di Maria è assai più che il figlio di David: «ben più di Salomone c’è qui». Davide stesso lo chiamerà Signore. Ma anche se Gesù Cristo costruirà il tempio definitivo di Dio, con pietre vive, cioè la sua Chiesa della quale egli sarà la pietra angolare, non dimenticherà mai né la sua casa sacra che è stato il grembo di Maria, né Giuseppe che gli consente nella storia, di essere della stirpe di Davide.

Gesù dalla croce nominerà sua Madre, madre della Chiesa. La Chiesa essendo il corpo di Gesù, avrà la stessa Madre che con il suo «sì» ha reso possibile l’incarnazione di Gesù.

II Lettura. La conclusione dei lavori del TempioIl tempio che Gesù si costruisce sarà perfezionato soltanto « quando tutti i pagani saranno condotti all’obbedienza della fede». Così viene annunciato nella conclusione della Lettera ai Romani.

Questa costruzione conclusiva viene compiuta dai cristiani già credenti, i quali non si richiudono nella loro chiesa, ma vanno in tutto il mondo, e ripetono con gioia l’annuncio degli angeli della notte di Natale a tutti gli uomini di buona volontà.

Il mistero rivelato da Dio mediante l’annuncio delle «scritture profetiche» coinvolge l’antica Alleanza, Davide, la Vergine, e in Cristo tutte le persone e le nazioni. La costruzione del tempio di Dio sarà completata quando ogni potenza avversa sarà riconciliata dalla signoria di Gesù e questi la riconsegnerà al Padre.