La Trinità, il mistero con cui Dio si fa conoscere

DI GIACOMO BABINI Vescovo emerito di GrossetoDomenica 7 giugno, Santissima Trinità. La storia della salvezza inizia nella storia quando Dio interviene scegliendo un popolo con amore preferenziale: l’Antica Alleanza. Poi porta a compimento il Suo disegno attraverso la missione del Figlio e del Suo Spirito rivelando il suo amore indifferenziato per ogni popolo e lo chiama al suo amore salvifico: la Nuova ed eterna Alleanza. Il compito di questa realizzazione nel tempo è affidato alla Chiesa. Vangelo: «Battezzati nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo»Gesù innalzato verso il cielo comanda alla Chiesa di Battezzare tutti gli uomini che può raggiungere, nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Il Battesimo cristiano viene concepito come un sigillo. Il cristiano deve sapere a chi appartiene e quale sia l’immagine da tenere presente per costruire la propria personalità. La Santissima Trinità è un mistero impenetrabile, ma è anche il modo attraverso il quale Dio si è presentato all’umanità ed ha voluto essere conosciuto. È il Padre che ci amati a tal punto da dare il Figlio per noi, e ci ha dato lo Spirito Santo perché potessimo conoscere l’amore illimitato del Padre e del Figlio.

Chi conosce Dio? si domanda S. Paolo (1 Cor 1,12). Solo il suo Spirito, ma proprio per questo lo Spirito ci è stato donato perchè potessimo sapere come Dio ci ha amati. Pertanto chi conosce la verità cristiana diventa capace di conoscere Dio. Non solo sappiamo della sua esistenza, ma siamo resi capaci anche di uno sguardo nella Sua interiorità. Questo la Chiesa lo deve dire «a tutti i popoli». L’essere del Dio Unico è una vita di relazione, e noi creati a sua immagine, troviamo il senso della nostra vita in un simile interscambio. Anzi nella stessa comunione divina, perché un giorno ci sarà dato di parteciparvi in piena luce, ma già ora veniamo da essa illuminati.

II Lettura: «Che noi siamo i figli di Dio»La Chiesa trasmette ai battezzati, non solo lo sguardo descritto dal Vangelo dentro Dio, ma ci fa perfino entrare nella sua vita intima mediante l’amore. La lettura inizia con lo Spirito Santo a noi donato, e ci mostra come nel Figlio incarnato, diventiamo anche noi figli ed eredi della vita eterna. Per questo siamo stati creati.( Ef 1,4-12). Se in Cristo nostro fratello in umanità, ci sono tutti i tesori della sapienza e della conoscenza (Col 2,34), diventiamo anche coeredi di tutte queste ricchezze, che non sono tesori terreni ma tesori dell’eterno amore. E’ ciò che l’uomo desidera perché sa quanto sono passeggeri i beni terreni, mentre l’amore di Dio è quanto di più grande possa mai desiderare l’essere umano, anche il più esigente.

Se leggiamo le vicende del secolo scorso con questa visione trinitaria, possiamo cogliere sia la follia del nazismo, sia la follia del comunismo. Sono sbilanciamenti sull’«uno» che pretende di riassumere su di sé ogni potere, o su «tutti» falsamente livellati perché siano socialmente tutti eguali. Mentre se non siamo deviati dal peccato, nostra vita ha sete della ricchezza della comunione dove l’uno appartiene all’altro senza smarrirsi in esso e senza l’intenzione di annientarlo.

I Lettura: «Osserva le sue leggi perché sii felice»Anche l’uomo dell’Antico Testamento, creato ad immagine e somiglianza di Dio sente, anche se in maniera confusa questa grande appartenenza. «Infatti Mosè insegna: Interroga il cielo e la terra e accertati se è mai esistito un popolo tanto amato da Dio che Questi venisse a vivere, con Lui». Quando poi il patto di Dio con l’umanità si è perfezionato con la Morte e Resurrezione del Figlio di Dio, allora veramente è svelata tutta la gloria e la grandezza del Suo amore. Vediamo la gloria del Signore e veniamo sempre più conformati ad essa.

Già all’inizio della Bibbia, in un tempo assai lontano c’è un ordine di Mosè al suo popolo, che è rimasto nel tempo l’origine e la sintesi della vita etica di tutti i popoli: «Sappi dunque oggi e conserva nel tuo cuore che il Signore Dio è lassù nei cieli e quaggiù sulla terra, e non ve n’è altro. Osserva dunque le sue leggi perché sii felice tu ed i tuoi figli dopo di te e perché tu resti a lungo nel paese che Dio ti dà per sempre».