La Madre di Dio, assunta al cielo, ci guida verso la definitiva risurrezione
15 agosto, Assunzione della Beata Vergine Maria: «Apparve una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi» (Ap 11,19;12,1-6.10); «Risplende la regina, Signore, alla tua destra» (Salmo 44); «Cristo è la primizia dei risorti» (1 Cor 15,20-26); «Grandi cose ha fatto in me l’Onnipontente» (Lc 1,39-56)
DI STEFANO TAROCCHI
Il cantico di lode della Vergine Madre davanti ad Elisabetta è la chiave per comprendere appieno il mistero che celebra questa Liturgia. L’Oriente cristiano la descrive come l’«Addormentamento» della Madre di Dio, il suo sonno nell’attesa della Risurrezione, mentre noi in occidente parliamo della «Assunzione al cielo» di Maria. In entrambi i casi si tratta della Risurrezione della Vergine, sottratta, come il Figlio, e grazie ai suoi meriti, alla corruzione della morte. Ci aiuta a comprendere questo disegno divino la prima lettera ai Corinzi: «Cristo è risorto dai morti, primizia di coloro che sono morti». E ancora: «come in Adamo tutti muoiono, così in Cristo tutti riceveranno la vita. Prima Cristo poi alla sua venuta quelli che sono di Cristo».
Il libro dell’Apocalisse descrive il grandioso affresco del segno celeste: una «Donna vestita di sole, con la luna sotto i piedi e sul capo una corona di dodici stelle». La Donna, con l’aiuto divino, affronterà e vincerà, insieme al figlio che ha partorito, il drago che la combatte. Si tratta allo stesso tempo dell’immagine di Maria e della Chiesa, entrambe inserite nella potenza della Risurrezione. Il dono di un Figlio che esse offrono all’umanità (rispettivamente, lo stesso Gesù ed ogni credente) è la riprova del fatto che Dio con il mistero della Pasqua del suo Figlio si unito indissolubilmente a ogni uomo. E per questa ragione Dio non abbandona al mistero del male i figli che ha creato e redento. La Madre di Dio, che contempliamo nel suo Mistero di Assunta al Cielo, cioè Risorta, guiderà la sorte di ogni credente, della comunità cristiana e dell’umanità intera verso la pienezza della definitiva Risurrezione.