La fede è un dono, ma anche un atto libero e responsabile

27 agosto, 21ª domenica del tempo ordinario«Vogliamo servire il Signore, perché egli e il nostro Dio» (Gs 24,1-2.15-17.18); «Questo mistero e grande: lo dico di Cristo e della Chiesa» (Ef 5,21-32); «Da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna» (Gv 6,60-69) DI FABRIZIO PORCINAILa fede è sempre una scelta e pone un discrimine: scegliete oggi chi volete servire ( I lettura).

La fede certo è dono, come ci veniva ricordato nelle domeniche scorse: nessuno può venire a me se non lo attira il Padre mio (Giov. 6,44). Ma la fede è anche atto libero e responsabile: al termine del solenne discorso del Pane di Vita, Gesù pone ai suoi amici la domanda: forse volete andarvene anche voi? (Giov 6, 67)

Una domanda che sollecita la scelta del credente. Pietro a nome dei dodici risponde affermando che essi appartengono a Gesù, quale Signore delle loro vite (Signore da chi andremo?); confessando che da lui essi hanno ricevuto e ricevono vita (Tu hai parole di vita eterna); ricordando l’atto di fede fatto un tempo e l’esperienza che ha corroborato la loro fede (noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio).

È bello che sia la parola fede a concludere il nostro itinerario di agosto. Fede libera e responsabile, fede adulta come auspicio per il popolo dei credenti nei tempi problematici di oggi. Una fede da rinnovare sempre, nelle diverse stagioni dell’esistenza.