La domenica della gioia: «Rallegratevi, il Signore è vicino»
Letture del 17 dicembre, terza domenica di Avvento: «Il Signore si rallegrerà per te con grida di gioia» (Sof 3,14-18); «Attingeremo con gioia alle sorgenti della salvezza» (Is 12,2-6); «Il Signore é vicino!» (Fil 4,4-7); «E noi che dobbiamo fare?» (Lc 3,10-18)
E di questo stesso tono sono anche i brani scritturistici proposti oggi dalla Liturgia per nostra istruzione e per la nostra riflessione: il Profeta Sofonia invita il Popolo Eletto a gioire, ad esultare, a rallegrarsi, per la presenza del Signore, il quale è un salvatore potente (prima lettura), mentre San Paolo ci invita alla gioia, facendo ripetutamente risuonare (nella seconda lettura) l’invito a rallegrarci, udito all’inizio della Celebrazione Eucaristica, e ci esorta a confidare pienamente nel nostro Dio.
Nella presentazione che ne fa l’Evangelista Luca, anche la severa figura del Battista è oggi rasserenante: è vero che il Precursore aggredisce le folle con i toni veementi riferiti ad esempio anche da Matteo (cf. 3,4-10), ma quando gli vien chiesto che cosa dunque si debba fare, egli risponde invitando tutti alla condivisione, con l’esortazione: «chi ha due tuniche, ne dia una a chi non ne ha; chi ha del cibo, faccia lo stesso», ed all’adempimento dei doveri del proprio stato, dicendo ai pubblicani: «non esigete niente più di quanto vi è stato fissato», ed ai soldati: «non fate violenza, accontentatevi della vostra paga»
Ciò che egli suggerisce non ha nulla di straordinario, ed è alla portata di ciascuno di noi; queste parole, proclamate duemila anni fa, sono valide ancor oggi.
Fedeltà ai propri impegni, rispetto degli altri, correttezza nel compimento del proprio dovere, condivisione son questi i consigli che riceviamo dal Battista, come regola di condotta da seguire, per poter serenamente attendere la venuta del Signore, anzi, per potergli andare fiduciosamente incontro.