La Chiesa contempla in Maria il senso della propria missione

15 agosto, Assunzione della Beata Vergine Maria«Apparve una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi» (Ap 11,19;12,1-6.10); «Cristo e la primizia dei risorti; poi risorgeranno quelli di Cristo» (1 Cor 15,20-26); «Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente» (Lc 1,39-56) DI FABRIZIO PORCINAINella festa di metà agosto, la Chiesa celebra l’Assunzione di Maria, in corpo ed anima, e dunque il suo viaggio dalla terra al cielo. Nel Vangelo di oggi il viaggio che la conduce in fretta presso la cugina Elisabetta segue il racconto dell’Annunciazione dell’Angelo alla Vergine di Nazareth nello stesso racconto di Luca: quasi a dirci che il sì della fede, porta con sé, immediato e urgente, il viaggio e il mettersi in cammino. E’ il viaggio della carità e della sosta, quello di Maria, che stette con lei circa tre mesi: viene da interrogarsi, di nuovo, sulla frettolosità, e spesso perfino la brutalità dei rapporti umani, oggi. Ancora di più, l’evangelista Luca modella il racconto della Visitazione sull’episodio del trasporto dell’arca dell’alleanza da parte di David (II Sam 6).

Maria è l’arca dell’alleanza (foederis arca). Nel suo viaggio di carità verso Elisabetta, Maria porta il Cristo e, insieme con lui, porta lo Spirito. Gioia e stupore caratterizzano l’incontro e il canto del Magnificat. Gioia e stupore sono i tratti di fondo dell’esistere cristiano, fino al raggiungimento del cielo.

La Chiesa contempla in Maria il senso della propria vita e missione. I credenti portano il Cristo nel viaggio della propria esistenza: nella speranza del santuario del cielo (I lettura) dove la voce grida il pieno compimento della salvezza, e nella centralità del Cristo risuscitato (II lettura), primizia di coloro che sono morti.