La bellezza cristiana è promessa di beatitudine

6 agosto. Trasfigurazione del Signore«La sua veste era candida come la neve» (Dan 7,9-10.13-14); «Questa voce, noi l’abbiamo udita scendere dal cielo» (II Pt 1,16-19); «Questi è il mio figlio prediletto» (Mc 9,2-10) DI FABRIZIO PORCINAITrasfigurazione, ovvero bellezza, è la parola di oggi. Si chiamavano Pietro, Giacomo e Giovanni, quelli che Gesù «prese con sé» per portarli su un monte alto, loro soli. Volti e persone, come lo siamo noi, essi furono coinvolti nell’esperienza straordinaria della bellezza e della luce.

È bello per noi stare qui, esclamò infatti Pietro mentre il volto di Gesù brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. Bellezza e luce si con-fondono, e questa è la Trasfigurazione: il Dio che abita una luce inaccessibile (I Tim 6,16) comunica agli uomini la sua luce nella carne di Gesù di Nazareth. La Trasfigurazione è esperienza di bellezza e il cristianesimo è filocalia, amore della bellezza.

La luce dei cristiani è chiamata a farsene riflesso. Mentre scendevano dal monte… quella luce scende nelle strade della storia mentre Gesù ordina di ancorarla alla Sua Resurrezione (Mc 9,9). La bellezza cristiana è relazione con il Signore e comunione fraterna, non è un dato statico, ma una realtà in divenire, non è possesso, ma promessa di beatitudine. È e si fa storia. Fra Mosè, Elia, Pietro, Giacomo e Giovanni si stabilisce una misteriosa comunione in Cristo. La bellezza cristiana è evento di relazione e comunione, è celebrazione di volti chiamati alla santità.Al cuore di questa avventura vi è l’ascolto: della Parola vivente di Dio che è Gesù (Mc 9,7) e che porge quella Parola che noi abbiamo udito scendere dal cielo mentre eravamo con lui (II lettura).