Il Vicario di Cristo, da Pietro a Benedetto XVI

21 agosto 2005: 21ª domenica del Tempo ordinario. «Tu sei Pietro, e a te darò le chiavi del regno dei cieli» (Mt 16,13-20).DI STEFANO MANETTIEliakim viene chiamato a sostituire Shebna alla carica suprema del regno, per questo gli vengono conferite le chiavi del palazzo reale. In tal modo diventa il responsabile della corte del re. Pietro è costituito da Cristo sovrintendente supremo della sua Chiesa, suo vicario nel governo del nuovo popolo di Dio, pertanto gli vengono consegnate le chiavi del regno dei cieli.

Matteo sottolinea più degli altri sinottici il carattere ecclesiologico di questo evento. Tutta la Chiesa è chiamata ad edificarsi sulla solida professione di fede: «Tu sei il figlio di Dio», da cui dipenderà sempre il proprio esistere e trarrà ragione il suo servizio verso l’umanità che pure è in cammino verso il regno «poiché da lui, grazie a lui e per lui sono tutte le cose». Il Signore considera l’uomo primariamente non tanto come il destinatario dei suoi doni quanto come il suo cooperatore nell’edificazione del regno. Tale è la stima di Dio nei confronti dell’uomo e il ministero petrino ne è probabilmente la manifestazione più sublime. Gesù nell’ora della prova, pregherà per Pietro, perché non venga meno la sua fede e possa così confermare i suoi fratelli. Questa preghiera di Gesù per Pietro è la garanzia della vittoria sulle porte dell’inferno.

Attraverso Pietro si riversano fiumi di grazia sulla Chiesa e sul mondo. Voltandoci indietro possiamo constatare la eccezionale fecondità del ministero petrino. La stagione storica più vicina a noi ha visto i pontificati da Giovanni XXIII in poi svolgere un’opera immensa, conducendo la Chiesa per le vie del rinnovamento attraverso le mille sfide dei tempi moderni. «La Chiesa è viva!» è stata la felice constatazione di Benedetto XVI all’inizio del suo pontificato, quasi raccogliendo i frutti dei suoi predecessori. La fede di Pietro è la fede della Chiesa e, in un certo modo, la fede della Chiesa è il senso della fede di Pietro, della sua ragion d’essere: «Conferma i tuoi fratelli!».

Icona eloquente di questa straordinaria stagione ecclesiale è la bara di abete con le spoglie di Giovanni Paolo II sul sagrato di Piazza San Pietro con le pagine del Vangelo che scorrono avanti e indietro, mosse dal vento, davanti agli occhi di tutta l’umanità.