«I due saranno una carne sola»
Letture dell’8 ottobre, Domenica XXVII del Tempo ordinario B: «I due saranno una sola carne» (Gn 2, 1-24); «Colui che santifica e coloro che vengono santificati provengono tutti da una stessa origine» (Eb 2, 9-11); «L’uomo lascerà suo padre e sue madre e i due saranno una carne sola» (Mc 10, 2-16).
Nel libro della Genesi appare ben chiaro il progetto del Creatore che, al posto di un uomo unisex, ha preferito due sessi complementari e reciprocamente indispensabili. Una sola carne, espressione semitica di una fusione di due persone umane, dove, pur restando inconfondibili le note costitutive, prevale la convergenza che garantisce la stretta comunione degli intenti e il prosieguo della stirpe umana (prima lettura).
Il brano ricavato dalla Lettera agli Ebrei presenta, come un modello paradigmatico di comunione,il Salvatore, strettamente unito ai salvati, perché lui e loro «provengono dalla stessa origine» (seconda lettura).
La Chiesa del post concilio avrebbe definito questo progetto mirabile «mistero di comunione di vita e di amore, fra uomo e donna».
Al tempo di Gesù, anche in Israele il divorzio imperversava, naturalmente lasciato all’arbitrio dell’uomo, non della donna. Joachim Jeremias annota che, se la poligamia non abbondava come altrove, era per mancanza di mezzi finanziari Oggi questi mezzi ci sono. Ne dispone l’uomo; ne dispone, spesso, più la donna che l’uomo; e così le separazioni, i divorzi, sono diventati di nuovo stile di vita, come ai tempi di Tacito, quando le matrone romane della decadenza contavano gli anni dal numero dei mariti avuti
Si continua con le cerimonie sfarzose del giorno di nozze, per esteriorizzare quel mistero di vita e di amore, meritevole di riflessione attenta e di preghiera che alimenti la speranza. Si fa ancora poco, troppo poco, perché i due affrontino il loro avvenire unificato con queste disposizioni interiori, che ne garantiscano il perseverare nel tempo.
Le Letture di questa seconda domenica di ottobre, specialmente quella evangelica, sono in grado di motivare questa fiducia, di stimolare a questa ricerca di aiuto divino, attraverso la preghiera in famiglia, l’eucaristia e la comunione ecclesiale.