Gesù ci promette una pesca miracolosa
Letture del 4 febbraio, 5ª settimana del Tempo Ordinario: «Eccomi, manda me» (Is 6,1-2.3-8); «Cantiamo al Signore davanti ai suoi angeli» (Salmo 137); Così predichiamo e così avete creduto» (1 Cor 15,1-11); «Lasciato tutto, lo seguirono» (Lc 5,1-11)
Domenica scorsa abbiamo notato le reticenze di Geremia, il quale si dichiarava inadeguato alla missione che intendeva affidargli il Signore; il acconto della visione di Isaia, udito all’inizio della Celebrazione odierna, ci suggerisce invece di paragonare la reazione di Pietro a quella di questo Profeta.
Dopo avere seguito Gesù, per le strade della Galilea e della Giudea, gli Apostoli faranno risuonare il suo Nome sino ai confini della terra, dapprima con la loro predicazione e poi con quella di coloro che essi hanno scelto come continuatori della loro missione, e così sino ad oggi, lungo una plurisecolare catena di chiamati ed inviati, che giunge fino a noi.
Noi li ascoltiamo con piena fiducia, mentre annunziano, come si esprime San Paolo (seconda lettura), il Mistero della Morte, della Sepoltura, della Resurrezione e delle Apparizioni del Signore, sapendo che Dio stesso, che è il Pastore eterno della Chiesa, la custodisce e la protegge sempre per mezzo loro, gli Apostoli e quanti ha Egli stesso eletto Vicari del Figlio e costituito pastori, come recita il Prefazio I degli Apostoli.
Essi, come San Paolo, saranno dunque costantemente sorretti dalla grazia del Signore, il quale li ha chiamati, ed opera in loro.