Gesù ci indica la via della croce
Letture del 26 marzo, 4ª domenica di Quaresima: «Con l’esilio e la liberazione del popolo si manifesta l’ira e la misericordia del Signore» (2 Cr 36,14-16.19-23); «Il ricordo di te, Signore, è la nostra gioia» (Salmo 136); «Morti per i peccati, siamo stati salvati per grazia» (Ef 2,4-10); «Dio ha mandato il Figlio perché il mondo si salvi per mezzo di lui» (Gv 3,14-21)
«Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito». L’azione di Dio e caratterizzata dall’amare (prendersi a cuore), dal donare (condividere) e dall’inviare (tutta la vita e missione per il Regno). Gesù e «il dono» di Dio all’umanità, perchè si attui la salvezza gia da ora. Un dono incondizionato, per pura volontà di salvezza offerta gratuitamente a tutti. Dono che fa di noi dei riconoscenti e dei capaci di dono a nostra volta verso il prossimo, verso l’intera umanità. Siamo chiamati a risignificare la nostra esistenza come dono ricevuto e come dono da condividere, perchè ci sia speranza e al calore necessario al vivere quotidiano.
E come Cristo dà se stesso per la vita della moltitudine, cosi noi siamo dei servitori della vita, siamo dei testimoni della vita incorruttibile, della dignità della vita. Riconosciamo (e la prima condizione per essere salvati) le nostre inadempienze, i nostri peccati; anzi, facciamo del nostro limite riconosciuto il luogo della manifestazione della misericordia che Dio ci ha usato; cosi a nostra volta rendiamo gloria al Nome di Dio facendo misericordia al nostro prossimo.
Questo stile di vita non ci risparmierà l’incomprensione; ma noi sappiamo in chi abbiamo creduto e da chi siamo amati. È in Lui la nostra forza e la nostra speranza, pronti sempre a renderne ragione nella mitezza e nella semplicità disarmata, ma mai arresa al male.
È questione di innamoramento, di entusiasmo per il Signore; è questione di ricomprensione di quella Persona che mi ha guardato e mi ha amato, e «ha dato la sua vita per me».