Gesù affronta in silenzio la passione
Letture del 13 aprile, Domenica delle Palme: «Non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputi, sapendo di non restare deluso». (Is 50,4-7); «Mio Dio, mio Dio, perché mi hai abbandonato?» (Salmo 21); «Cristo umiliò se stesso, per questo Dio l’ha esaltato» (Fil 2,6-11); «La passione del Signore» (Mc 14,1-15,47)
Chi può capire? E che cosa si può capire? Chi è capace di alzare il velo di questo silenzio e entrare nel mistero di questo Gesù e di questo dolore? Egli è solo. Assolutamente solo. Così ci dice l’antico racconto di Marco. Nessuno dei suoi amici è lì davanti a lui nell’ora della croce. Né Giovanni né le donne e neppure Maria. Solo da lontano alcune osservano. Solo più tardi si presenta uno sconosciuto, Giuseppe d’Arimatea. Di coloro che lo hanno ascoltato e seguito non c’è nessuno. Ci sono solo i passanti, e sacerdoti e scribi, a insultarlo e provocarlo. Anche i due crocifissi con lui non hanno che offese verso Gesù. Tutto sembra piombare nell’abisso di dolore e di solitudine dei mille e mille crocifissi. Anche Dio, che pure aveva fatto udire la sua voce nel battesimo e nella trasfigurazione, ora tace.