Domani verrà la nostra salvezza

Letture del 24 dicembre, quarta domenica di Avvento: «Da te mi uscirà colui che deve essere il dominatore in Israele» (Mic 5,1-4); «Fa’ splendere il tuo volto e salvaci, Signore» (Salmo 79);«Ecco, io vengo per fare, o Dio, la tua volontà» (Eb 10,5-10); «A che debbo che la madre del mio Signore venga a me?» (Lc 1,39-48)

DI MARCO DINO BROGINelle prime tre domeniche d’Avvento la Liturgia ci aveva indotti a prestare maggior attenzione alla parusia del Signore, cioè alla sua apparizione alla fine dei tempi, ed al nostro incontro personale con lui al termine della nostra vita terrena, lasciando un po’ in disparte la commemorazione della sua nascita nel tempo. La celebrazione odierna ci induce invece a riflettere proprio su quest’evento, la Natività del Signore, specie quest’anno in cui la Solennità ricorre di lunedì, e pertanto la Quarta Domenica d’Avvento, coincidendo con la Vigilia, assorbe l’intera settimana, e già nel pomeriggio risuonerà la salmodia dei Primi Vespri di Natale. Le letture sono infatti centrate tutte e tre sulla nascita di Gesù.

Il Profeta Michea annunzia, nella prima lettura, che dalla città di Davide, Betlemme, uscirà «colui che deve essere il dominatore in Israele», le cui origini «sono dall’antichità», mentre il brano tratto dalla Lettera agli Ebrei ci fa udire nella seconda lettura il Cristo mentre asserisce: «Ecco, io vengo, o Dio, per fare la tua volontà», pronto a donarsi totalmente al Padre, fino all’immolazione sul legno della Croce.

Nella terza lettura Luca ci narra di Maria la quale, dopo essere divenuta, per aver accolto con fede ed umiltà la Parola dell’Eterno Padre, un tempio vivente in quanto porta in grembo Gesù, si reca premurosamente dalla cugina Elisabetta, che si prepara a dare alla luce il figlio Giovanni, Precursore del Signore. All’incontro delle due Madri fa riscontro l’incontro dei due figli: Giovanni riconosce Gesù, e sussulta nel grembo della madre, ed Elisabetta, piena di Spirito Santo, riconosce nella cugina il nuovo tabernacolo del Dio vivo.

Prepariamoci a ricevere con fede ed umiltà, il Signore, di cui ricorderemo tra non molte ore la nascita nella nostra carne, e procuriamo di imitare Maria nel far vivere in noi il Signore Gesù ogni momento della nostra vita, e nel portarlo agli altri.