Dio non è Colui che pretende ma Colui che dona
Ne risulta dunque una nuova immagine di Dio: non è colui che prende o pretende, ma Colui che dona gratuitamente; una nuova immagine del Figlio di Dio (e dei figli di Dio): Colui che si compiace di compiere incondizionatamente la volontà di amore salvifico universale. Tutto però è subordinato all’«eccomi» della fede e della grazia, quello di Abramo, quello di Maria, quello del Verbo, quello dei santi di tutti i tempi; una disponibilità che esige abbandono, intelligenza, fiducia, perseveranza, il «perdersi per ritrovarsi». Camminando con Gesù sulla via della croce, che è amore pagato di persona, ciascuno di noi lascia trasparire il mistero che lo abita; il quotidiano è il luogo della trasfigurazione della nostra umanità nel sacramento della Presenza dell’Amore che ci anima. «Dimmi che cosa desideri e ti dirò chi diventerai», dicevano i padri del deserto. E’ il monte delle beatitudini che ci rende capaci di salire il monte della donazione suprema e il monte della trasfigurazione. Solo l’amore ci può trasfigurare. Solo uno sguardo che parte dal cuore illuminato dall’amore di Gesù, sa vedere nell’uomo sfigurato il mistero e la luce che li abita.
La Quaresima ci trovi vigilanti e operosi nell’ascoltare e seguire Gesù, la Parola che indica la via della pienezza di vita, per vincere le forze di morte e di addormentamento della coscienza cristiana.