Cristo Re: Un solo Pastore e un solo gregge
Domenica 23 novembre, Cristo Re. Nella vita attraverso il tempo, grano e zizzania sono cresciuti insieme. Buoni e cattivi spesso si sono mescolati. Per riconoscerli bisognava entrare nel loro cuore, ma questo non è possibile all’uomo. L’umanità dopo molto ondeggiare nel tempo, esprime compitamente la sua unità di fronte a Cristo Signore del cielo e della terra.
Il grande quadro è attraversato da due motivi. Il primo è che tutto quello che noi facciamo di bene oppure di male al più piccolo dei suoi e nostri fratelli lo facciamo a Lui stesso.
Il secondo deriva direttamente dal primo perché se quello è il criterio fondamentale ne deriva anche una netta divisione tra gli uomini: chi gli obbedisce e chi non gli disobbedisce; una destra e una sinistra, una eterna premiazione ed una eterna punizione.
Egli è il Re nella solidarietà verso tutta l’umanità a cominciare dagli ultimi e noi possiamo trovarlo sempre la dove questi si trovano. Ogni uomo o donna che da Lui dovrà essere giudicato dovrà fermarsi a meditare su questo fatto che può accadere nella nostra vita ogni giorno: quando incontriamo un miserabile, incontriamo in quella persona, colui che ci giudicherà. «Tu devi spezzare il pane agli affamati, accogliere i senzatetto, vestire i nudi, e non disprezzare la tua propria carne». (Is 58,7).
Questa descrizione della ricerca appassionata che la Chiesa fedelmente crede e ripropone attraverso i secoli ad ogni persona, dovrebbe consolare il cuore di tutti specialmente di chi sente il bisogno del perdono e sente rifiorire la speranza.