Cristo ci salva dal non senso

DI GIACOMO BABINI Vescovo emerito di GrossetoDomenica 26 aprile, 3ª domenica di Pasqua. Le letture  ci presentano l’opera della salvezza  come la dilatazione del perdono dei peccati e della conversione. È il mistero  pasquale di Cristo che porta la grazia della vita nuova sia a quelli dell’Antico Testamento, sia a quelli del Nuovo Testamento. Cristo ci  salva dal non senso nel quale potrebbe perdersi la vita umana, insegnandoci a volare alto, per le vie dello Spirito. Vangelo: «Tutto deve essere compiuto».      Nella apparizione di Gesù ai discepoli sembra che la sua preoccupazione principale, almeno all’inizio, sia quella di rassicurarli che non si tratta della apparizione di un fantasma, ma della sua reale persona. Possono sperimentare la sua autentica corporeità, leggervi le vicende vissute insieme: «Vedete le stimmate e toccatele… avete qualche cosa da mangiare?» E mangia con loro.

Tutto questo è come la introduzione alla sua più ampia lezione: cioè tutto quello che sanno delle Antiche Scritture e che Lui ha ricordato nella sua  predicazione (la legge, i Profeti, i Salmi) hanno avuto compimento nella sua persona, nella sua morte e resurrezione. Questi avvenimenti non sono stati vani, ma hanno avuto l’effetto sostanziale per la salvezza e cioè «la remissione  dei peccati». Effetto e avvenimento  che i suoi, discepoli ( la Chiesa) dovranno poi annunciare a tutte le nazioni. «Gesù aprì loro la mente al senso delle Scritture». Nella sola lettura dell’Antico Testamento  si riesce a vedere  con difficoltà  il «disegno e compito del Messia». Ma tutta la meravigliosa  storia di Israele con le sue pagine straordinarie di interventi divini, di tenerezza di Dio verso il popolo anche se si tratta di un popolo  dalla dura cervice, di attesa e preghiera di tutto un popolo, per una terra dove finalmente sarebbe «scorso latte e miele», sarebbe stata inesorabilmente ingjiottita dagli inferi. L’atto decisivo, l’espressione della redenzione divina universale  avviene  quando Gesù dopo la crocifissione, scende negli inferi per salvare coloro che lo avevano lungamente atteso, dando inizio così alla salvezza dell’umanità intera. ( 1 Sam 2,6; Dt 32,39;  Sp 16,13; Tb 13,2).

I Lettura: «Voi avete agito per ignoranza»Pietro nella sua prima predica, accusa i suoi connazionali: «avete ucciso il Messia mandato da Dio».  Poi cerca di scusarli: «lo avete fatto per ignoranza». Non avete capito l’insegnamento dei profeti che il Messia doveva patire e morire. La stessa vita dei profeti inascoltati e  spesso perseguitati era  profezia di quanto era accaduto a Gesù. S. Paolo parla di un  velo disteso sui loro occhi. Per questo Pietro  li invita a togliere il velo e convertirsi. È una ignoranza misteriosa, una specie di accecamento. Il popolo eletto si è reso gravemente colpevole, ma Dio non ritrae la sua alleanza. Infatti non penserà certo di eliminare Israele mediante la Chiesa. Nemmeno si penserà a due vie di salvezza: ad  ogni persona sarà rivolgerà quasi una supplica: «Vi scongiuro, lasciatevi riconciliare». II Lettura: «Abbiamo un avvocato presso il Padre»Le parole ricolte  ai discepoli secondo le quali con la sua morte e resurrezione  di Gesù è stata attuata la remissione dei peccati, vengono annunciate nella seconda lettura con gaudio, direi con enfasi, perchè sono tali da riempire di speranza noi peccatori. Alla grande assoluzione del Padre in Cristo, per tutta l’umanità, può aver parte ciascuno di noi quando  crede e si converte. L’annuncio è grandioso e proprio per questo  ci può assalire il dubbio e la paura della delusione. Il grande dono della fede si radica in  noi quando Dio visita le nostre paure trasformandole in timore di Dio. Se non avviene questo scambio, se Dio non scende fino agli inferi de nostri timori inconfessabili, può rimanere un fantasma, una figura con la quale non si riesce ad avere contatto… Per questo i Vangeli raccontano le paure degli apostoli vinte sempre dall’amico col quale può consumare un pasto fraterno,  che ammina con loro, che entra nelle loro case per spezzare il Pane e se ne allontana soltanto quando li ha rassicurati ed ha portato la pace.