Cristo ci salva dal non senso
Tutto questo è come la introduzione alla sua più ampia lezione: cioè tutto quello che sanno delle Antiche Scritture e che Lui ha ricordato nella sua predicazione (la legge, i Profeti, i Salmi) hanno avuto compimento nella sua persona, nella sua morte e resurrezione. Questi avvenimenti non sono stati vani, ma hanno avuto l’effetto sostanziale per la salvezza e cioè «la remissione dei peccati». Effetto e avvenimento che i suoi, discepoli ( la Chiesa) dovranno poi annunciare a tutte le nazioni. «Gesù aprì loro la mente al senso delle Scritture». Nella sola lettura dell’Antico Testamento si riesce a vedere con difficoltà il «disegno e compito del Messia». Ma tutta la meravigliosa storia di Israele con le sue pagine straordinarie di interventi divini, di tenerezza di Dio verso il popolo anche se si tratta di un popolo dalla dura cervice, di attesa e preghiera di tutto un popolo, per una terra dove finalmente sarebbe «scorso latte e miele», sarebbe stata inesorabilmente ingjiottita dagli inferi. L’atto decisivo, l’espressione della redenzione divina universale avviene quando Gesù dopo la crocifissione, scende negli inferi per salvare coloro che lo avevano lungamente atteso, dando inizio così alla salvezza dell’umanità intera. ( 1 Sam 2,6; Dt 32,39; Sp 16,13; Tb 13,2).