Cosa significa avere fede
Letture del 7 ottobre, 27ª domenica del Tempo Ordinario: «Il giusto vivrà per la sua fede» (Ab 1,2-3;2,2-4); «Fa’ che ascoltiamo, Signore, la tua voce» (Salmo 94); «Non arrossire della testimonianza del Signore nostro» (2 Tm 1,6-8.13-14); «Se aveste fede!» (Lc 17,5-10)
DI BRUNO FREDIANI
Una precisa domanda dei discepoli dà a Gesù l’opportunità di offrire un insegnamento sulla fede. Essi hanno capito bene come il cristiano possa mantenere le distanze dalle ricchezze ed essere deciso a tutto per il Regno solo se ha fede, se è convito che vale la pena lasciare ogni cosa per seguire il Maestro.
Fede vuol dire fiducia senza limiti e fedeltà senza misura: l’una e l’altra devono provenire dalla fede nella persona e nella parola di Gesù.
Spesso coloro che non adempiono ai loro doveri religiosi si rifugiano dietro la scusa: io sono credente ma non praticante. È una scusa meschina. Se si scava in profondità ci si accorge che nella maggior parte dei casi la loro fede si riduce alla vaga idea che dall’altra parte qualcosa o qualcuno ci potrà anche essere. Questa concezione, però, non ha niente a che fare con la fede cristiana.
C’è anche chi pensa di avere la fede perché è fedele a certe pratiche e tradizioni, partecipa alle funzioni, ai sacramenti e alla messa. La fede cristiana è tutt’altra cosa: è l’incontro personale con Cristo simile a quello che sta all’origine di un’amicizia profonda, o più ancora dell’amore che unisce un uomo e una donna per formare una famiglia.
Nei vangeli l’oggetto della fede raggiunge la pienezza: il Figlio di Dio si è manifestato e il suo regno si è costituito. La fede è una decisione della volontà che ama, muove l’intelligenza a superare i calcoli umani per affidarsi a Dio con tutta fedeltà.
La fede dunque non consiste in una adesione intellettuale ad una serie di verità astratte, ma è l’adesione incondizionata ad una persona, a Dio che ci propone il suo amore in Cristo morto e risorto. Per questo la fede è accoglienza del dono di Dio, obbedienza a Lui, comunione con Lui, vittoria sulla solitudine.
E’ un dono di Dio, ma un dono che aspetta la nostra libera risposta, che vuole diventare l’anima della nostra vita quotidiana e della comunità cristiana.
La fede è anche conoscenza nuova, un modo di leggere la realtà con gli occhi di Cristo. Deve perciò essere continuamente alimentata e illuminata dalla Parola di Dio.
Il cristiano animato dalla fede trova in essa la critica permanente ad ogni ideologia e la liberazione da ogni idolo. Viviamo in un mondo in cui Dio sembra essere assente; un mondo che vive e si organizza senza di Lui. Ma è proprio in questo mondo che il cristiano con la sua fede smantella le false sicurezze ponendo a se stesso e agli altri interrogativi fondamentali e proponendo a tutti la sua grande speranza.
La fede cristiana è quindi continuamente sfidata a interpretare e affrontare problemi che nessun calcolatore può risolvere e che tuttavia decidono il destino dell’uomo e del mondo.
Per i cristiani, per le comunità e per la chiesa intera, perciò, è più che mai attuale l’invocazione dei discepoli: «Signore, aumenta la nostra fede».