Comandò di non dirlo a nessuno
Lettura del 10 settembre, Domenica XXIII del Tempo ordinario B: «Si apriranno gli occhi ai ciechi» ( Is 35, 4-7; «Dio non ha forse scelto i poveri?» (Gc 2, 1-5); «E comandò loro di non dirlo a nessuno. Ma più egli lo raccomandava, più essi ne parlavano» ( Mc 7, 31-37).
Anche questa volta troviamo in Marco l’artista dei bozzetti evangelici scolpiti con ammirevole concisione ed esattezza. Quel portare il sordomuto da parte, quel toccare con le proprie dita le orecchie dell’infelice,quel ricavare dalla propria lingua un po’ di saliva, per poi spalmarla delicatamente su quella di lui, dopo di che l’ esclamazione originale in aramaico Effatà: tutto ci giunge con un tocco di vivacità che, mentre commuove per la finezza di tatto di Gesù, ci trasferisce in uno dei momenti più significativi della storia della Salvezza.
Potrebbero sfuggirci, davanti a tanta ricchezza di dettagli veloci, le motivazioni del silenzio che, anche questa volta, come in altre occasioni consimili, il Signore impone al miracolato, anche lui pronto a disubbidire, nell’esultanza di un favore creduto impossibile fino ad un istante prima. Anzi si aveva l’impressione, a sentire Marco, che più il benefattore insisteva nel chiedere il silenzio e più volentieri i beneficati disattendevano la sua raccomandazione.
Esattamente come previsto nel piano misterioso del Padre che voleva la salvezza dei figli degli uomini, mediante la morte del Figlio suo Unigenito.