Battesimo di Gesù, epifania della Trinità
Domenica 7 gennaio, Battesimo del Signore: «Si rivelerà la gloria del Signore e ogni uomo la vedrà» (Is 40,1-5.9-11); «Benedetto il Signore che dona la vita» (Salmo 103); «Il Signore ci ha salvato mediante il lavacro di rigenerazione nello Spirito Santo» (Tt 2,11-14.3,4-7); «Mentre Gesù, ricevuto il Battesimo, stava in preghiera, il cielo si apre» (Lc 3,15-16.21-22)
In seguito, mentre Gesù, ricevuto il battesimo, sosta in preghiera, avviene la Teofania narrata da tutti e quattro gli Evangelisti, cioè la discesa dello Spirito su Gesù in forma corporea e l’intervento del Padre, il quale lo proclama Suo Figlio prediletto.
La maestosa manifestazione di Gesù con l’intervento delle altre due Persone della SS. Trinità costituisce il fulcro di tutto l’avvenimento, ed infatti la Liturgia latina la ricorda sin dalla Liturgia delle Ore del giorno dell’Epifania, tanto alle Lodi (antifona al Benedictus) che ai Vespri (antifona al Magnificat), menzionandola assieme alle altre due epifanie del Signore, l’adorazione dei Magi, che è l’oggetto della celebrazione del 6 gennaio, ed il suo primo miracolo, quello delle Nozze di Cana.
La contemplazione di questa scena grandiosa, significativa della consacrazione di Gesù per opera dello Spirito Santo con unzione sacerdotale, profetica e regale, come recita il Prefazio della Festa, non rimanga sterile, non sia un semplice andare con la mente ad eventi della vita di Gesù, ma rievochi in noi, come ci suggerisce la scelta del testo paolino ora udito (seconda Lettura), la memoria del nostro battesimo, sebbene esso differisca sostanzialmente da quello conferito da Giovanni nelle acque del Giordano, in quanto il battesimo istituto da Nostro Signore e conferito nel nome della SS. Trinità, ed esso solo, ha il potere di liberare dal peccato chi lo riceve, di rivestirlo di Cristo e di incorporarlo alla Chiesa.
Come frutto di questa celebrazione, rinnoviamo il nostro atto di fede nella Persona umana e divina di Gesù e nella Sua missione e, accogliendo l’insegnamento e l’esortazione dell’Apostolo, procuriamo che il ricordo del nostro battesimo impegni il nostro agire in modo da mantenere viva l’efficacia in noi di quel «lavacro di rigenerazione e di rinnovamento nello Spirito Santo effuso su di noi», sono le sue parole, e da vivere con una condotta sempre coerente con la nostra designazione «a eredi, secondo la speranza, della vita eterna».