Anche Gesù vuole la guerra?
Il pensiero che anche Gesù voglia la guerra, cioè la contrapposizione tra gli uomini, ci inquieta, perché ci sembra assurdo. E’ evidente che in questo brano le parole guerra, divisione, pace hanno un altro significato che solitamente attribuiamo a esse. Il significato di una parola, infatti, si coglie anche dal contesto in cui è posta e tenendo conto non solo della singola frase ma, in quanto è possibile, di tutto il libro che la contiene, per noi di tutto il vangelo. Leggendo il vangelo comprendiamo come sia lontano da Gesù solo il pensiero di promuovere la guerra come la intendiamo noi in una contrapposizione feroce tra gli uomini. Come, è altrettanto impossibile che sia venuto per dividere, Lui che è venuto per unire gli uomini nell’unico gregge del Padre. Pertanto, si deve dire che Gesù, in questo contesto, intende non la pace vera, frutto dell’impegno più nobile dell’uomo, ma il quieto vivere, il non preoccuparsi di niente neppure del proprio futuro. Gesù si oppone a questo tipo di pace, che non è pace, ma superficialità e menefreghismo, e ci vuole scuotere, metterci in piedi, richiamarci al rischio che corriamo se non cambiamo atteggiamento. Chi lo seguirà sulla sua strada dell’amore, inevitabilmente andrà incontro ad incomprensioni e divisioni anche in famiglia e nella società. Tutto questo è confermato dalle persecuzioni che anche oggi i cristiani subiscono solo perché cristiani.
Prima di parlare di pace e di divisione Gesù fa altre affermazioni che riguardano anche noi: «Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso! Ho un battesimo nel quale sarò battezzato, e come sono angosciato finché non sia compiuto!». Fuoco e battesimo sono la sua morte. Fuoco di amore e battesimo di rigenerazione per noi, doni messi a nostra disposizione se desideriamo vivere una vita che abbia senso e realizzi il progetto per il quale Dio ci ha creato.
Stiamo tranquilli e sereni. Chi segue Gesù non farà mai guerra a nessuno e non si dividerà mai da nessuno, semmai saranno gli altri a fare ricadere su di lui le divisioni e le guerre e i contrasti che loro continuamente promuovono. Ai cristiani spetterà, come è sempre accaduto, ritessere la tela dell’unione tra gli uomini, unica garanzia per far crescere tra loro l’albero della pace.