Lipsia 1723-1724
Forte l’esigenza di presentarsi degnamente alla nuova città, anche per legittimare la sua elezione a Kantor: grazie a lui la musica diventò il momento culminante del servizio liturgico. Fra maggio e luglio presentò cinque cantate: BWV 21, 186, 147, 167, 24 e 185.
Le grandi cantate del ciclo trinitario BWV 75, 76, 24, 147, 186, 70 rendono sfolgorante il suo ingresso a Lipsia, baluardo della più stringente teologia luterana, ma aperto allo spirito galante e alla cultura francese. La sua musica si fa mediatrice fra i diversi poli dell’ambivalente sentire cittadino, fra fervore spirituale e spirito mondano, fra chiesa e caffè.
Dall’ottava alla quattordicesima domenica dopo la trinità Bach compose sette cantate di struttura omogenea (coro-recitativo-aria-recitativo-aria-corale) BWV 136, 105, 46, 179, 69a, 77 e 25. Le restanti opere del Tempus Trinitatis non obbediscono invece a un progetto unitario, ma vedono l’aumento dell’utilizzo del coro a scapito delle arie, e sono le BWV 138, 95, 48, 148, 109, 89, 167, 60, 90 e 50. Con l’Avvento la liturgia a Lipsia concedeva l’uso della musica figuralis e dall’Avvento alla Dominica Estomihi Bach compone le cantate BWV 40, 64, 153, 65, 154, 73, 81, 144, 181, aggiungendo in occasione del Natale il Magnificat BWV 243a. La cantata 190 gli servì per inaugurare in modo grandioso l’anno 1724. Altre 10 cantate infine da Pasqua alla Trinità (BWV 66, 134, 67, 104, 166, 86, 37, 44, 173, 184).