Contesto religioso a Lipsia
La Riforma luterana, in vigore per decreto dal 1539, attraversa le convulse manifestazioni a cavallo fra esperienza cristiana e speculazione razionale. Percorsi paralleli quali Illuminismo e Pietismo procedono di pari passo, ma spesso verso direzioni opposte.
L’Università di Lipsia fu sempre in linea con l’ortodossia luterana, diversamente da quella di Halle, culla del pietismo. La Riforma si accavalla al portato dei grandi pensatori come Leibniz, e il grande fiume del pensiero illuminista fu determinante per le evoluzioni delle riflessioni teologiche, le cui applicazioni mostrano divergenze nel proporsi – in situazioni diverse come quelle degli Studia di Wittemberg o di Lipsia – come i veri custodi dell’ortodossia luterana.
Difficile sostenere che il pietismo abbia influenzato Bach, forte di una indistruttibile fedeltà al dogma luterano, ma è indubbio che quel fermento non deve essere passato inosservato, visto anche il pullulare di congreghe dedite ad attività esoteriche, con uso di ricchi apparati simbolici (sappiamo bene quanto Bach fosse comunque attratto dalla simbologia dei numeri e dalla ghematria). È questo il contesto civile e religioso in cui osservare il suo operare musicale, con una liturgia che recepisce l’ortodossia teologica nel suo svolgimento festivo e feriale, ma pure fa proprio il principio dell’autonomia locale esposto dallo stesso Lutero.