Zero Dark Thirty

Dal momento stesso in cui crollarono le torri gemelle, nel 2001, l’America mise in campo ogni forza possibile per individuare e catturare il responsabile dell’attentato. Osama Bin Laden, da allora al maggio 2011, ebbe una doppia esposizione a livello mondiale: per molti fu il male assoluto, per qualcuno un inviato di Dio. È ragionevole pensare che la prima versione abbia avuto più sostenitori. Il punto è che, comunque la si veda, realizzare un film a così breve distanza dalla conclusione dell’operazione comporta tutta una serie di rischi che vanno dall’eccesso di patriottismo alla polemica politica, dalle trappole del cinema di genere all’archeologia del filone bellico rinverdita con l’elemento islamico fondamentalista che ancora non è così gettonato al cinema. O, siccome il film viene da Kathryn Bigelow, si poteva pensare a una replica del precedente «The Hurt Locker», premiato con l’Oscar in volata su «Avatar» dell’ex-marito James Cameron.

Dobbiamo dire in tutta franchezza che l’autrice ha lavorato con serietà e competenza riuscendo a liberarsi del già visto e, rispetto a «The Hurt Locker», ad assumere un punto di vista dichiaratamente femminile nel personaggio di Maya (Jessica Chastain) che in un certo senso la fa lavorare con maggiore tranquillità in modo da evitare accuratamente il rischio della ripetizione.

E poi c’è la Cia, che a quanto pare si è molto arrabbiata prima con il Presidente Obama che avrebbe permesso alla Bigelow di accedere a informazioni riservate sull’operazione Bin Laden (cosa smentita da entrambe le parti) e poi con Kathryn Bigelow, rea di aver mostrato metodi di interrogatorio e torture che, secondo l’Intelligence, non corrispondono al vero. Ci permettiamo di sollevare qualche dubbio su tale affermazione, non foss’altro perché il film «Zero Dark Thirty» (in gergo militare il periodo tra mezzanotte e le quattro più utilizzato per le incursioni) non è certo il primo a rappresentare tali sistemi (basterebbe il documentario «Road to Guantanamo», che non è fiction) ma lo fa in modo da porre una questione sostanzialmente poco patriottica: quali sono i mezzi consentiti per arrivare alla verità in un’operazione così complessa e sotto gli occhi del mondo? Diremmo tutti e apriremmo un dibattito che, ce ne rendiamo conto, potrebbe non aver mai fine.

Kathryn Bigelow, da parte sua, sa dosare gli effetti: una mezzora iniziale con interrogatori, torture e la sottile linea che separa una persona affabile e anche simpatica dal proprio dovere. Poi, nell’arco di dieci anni, il lungo, estenuante pedinamento che portò l’Intelligence a individuare il nascondiglio di Bin Laden in Pakistan, a Abbottabad, e a riuscire ad eliminarlo con una missione lampo evidentemente rischiosa ma condotta secondo le regole (della guerra).

Nel frattempo, abbiamo modo di toccare con mano le spinte e controspinte che contraddistinguono l’incontro di poteri forti, la incrollabile forza di volontà di Maya che è l’unica ad essere pienamente convinta della presenza di Bin Laden nella villa fortificata, la zona di guerra che trasforma gente comune in assassini addestratissimi da una parte e in fondamentalisti fanatici dall’altra. Non sta a noi stilare graduatorie di merito: ma è sicuro che l’attentato dell’11 settembre 2001 sia stato uno dei più colossali errori tattici di un’organizzazione apparentemente inconsapevole che provocando una tale numero di vittime innocenti, dall’oggi al domani si sarebbero ritrovati contro il mondo intero. Sta a noi, però, sottolineare la perfetta tenuta drammatica di un film che a stretto rigor di termini non è d’azione, ma di riflessione storica, politica e sociale.

Kathryn Bigelow non si lascia mai trascinare dalla vicenda sui terreni minati di cui dicevamo all’inizio: non troppo patriottica, non troppo polemica, non troppo bellico-avventurosa. In un certo senso un reportage su un’operazione che ha chiuso col sangue un capitolo aperto con lo stesso sangue. O meglio, aperto con il sangue di innocenti e chiuso con il sangue dei carnefici.ZERO DARK THIRTY (Id.) di Kathryn Bigelow. Con Jessica Chastain, Jason Clarke, Joel Edgerton, Jennifer Ehle, Mark Strong, James Gandolfini. USA 2012; Storico; Colore