Un addio alla perduta infanzia: «Pinocchio»
Noi, pronti a difendere Benigni anche al di là dei suoi meriti, siamo tuttavia sempre più convinti che il monellaccio di Vergaio abbia una grandezza ancora da scoprire, che lui stesso trova difficile esprimere appieno. E, visto il film, non poteva certo essere «Pinocchio» il veicolo giusto per farlo. Da una parte perché il testo di Collodi (come qualunque altro testo non uscito dalla personale fantasia di Benigni) è qualcosa di già scritto e pensato da altri, quindi limitativo per chi intenda accostarvisi con il dovuto rispetto. Dall’altra perché, per motivi che non conosciamo e che neanche possiamo immaginare, questa volta Benigni non ha dato via libera alla propria immaginazione che, come ben sappiamo, spesso diventa poesia.