«THE ISLAND»

DI FRANCESCO MININNIImmaginiamo che un regista abituato a Pierino, dottoresse, liceali e famiglie in calore decida un giorno di tradurre in film la «Recherche» di Proust. Salvo miracoli, otterrebbe un risultato discutibile. Applichiamo l’ipotesi a Michael Bay, regista avvezzo a blockbuster di grande successo («The Rock», «Armageddon», «Pearl Harbor») caratterizzati da grossi budget, solitamente forniti da Jerry Bruckheimer, e poche idee autentiche. Chissà se quando ha letto la sceneggiatura di «The Island» ha recepito i molti (più o meno illustri) predecessori nell’ordine giusto, oppure se ha comunque pensato che ci fosse materiale non difficile da gestire. Il risultato lascerebbe pensare esattamente il contrario.

I superstiti di qualche catastrofe nucleare vivono in un centro asettico gestito da uno scienziato affabile e disposto al dialogo. Periodicamente si svolge una sorta di lotteria il cui vincitore è destinato a raggiungere la mitica isola, l’ultimo paradiso naturale rimasto. Ma Lincoln Six-Echo non ci vede chiaro e comincia a indagare. Con Jordan Two-Delta scoprirà il grande inganno: i cosiddetti superstiti non sono altro che cloni, un’assicurazione sulla vita per clienti pieni di soldi e di paura di morire. La fuga dei due cloni provocherà una reazione a catena dalle conseguenze inimmaginabili.

«The Island» avrebbe dovuto essere gelido e asettico nella prima parte per introdurre adeguatamente il momento dell’azione. Invece lo spettatore è bombardato da suoni e colori fin dall’inizio, di modo che i riferimenti a «1984» e a «L’uomo che fuggì dal futuro» lasciano rapidamente il posto a «Coma profondo» e a «La fuga di Logan». Con la fuga di Lincoln e Jordan, invece, si passa all’azione adrenalinica che si concretizza in un inseguimento autostradale di oltre quindici minuti che trae spunto da «Matrix Reloaded» e non lo nasconde. Ma se pensate che sia finita vi sbagliate: quando il clone incontra il suo umano è impossibile non pensare al doppio Schwarzenegger de «Il sesto giorno», con la differenza sostanziale che tra i due non ci potrà mai essere accordo. Infine, la presa di coscienza di Lincoln Six-Echo e il suo desiderio di trovare un posto nella vita escono direttamente da «The Truman Show». Ora, un conto è essere consapevoli di precedenti importanti e trarne qualche insegnamento, un conto è mettere i suddetti in uno shaker e agitarlo per ottenere un cocktail dal sapore indefinibile. «The Island» non è inquietante: è soltanto un film d’azione che fa sua la filosofia dei Pokemon riassumibile in «Non importa come vieni al mondo, quel che conta è cosa fai della tua vita». Democratico, forse, ma anche pericolosamente qualunquista.

THE ISLAND (Id.) di Michael Bay. Con Ewan McGregor, Scarlett Johansson, Djimon Hunsou, Steve Buscemi. USA 2005; Thriller; Colore

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